Spesso in questa community vedo usare il mosso fin troppo gratuitamente, come una scappatoia per sopperire all'insignificanza delle immagini o per dribblarla e detesto questa facile maniera di ottenere il "mi piace" di una certa élìte o sedicente tale.
Qui invece vedo 4 immagini mosse che tratteggiano bellezza fotografica e poesia. L'unica un po' debole in tal senso è quella in alto a dx (a mio parere) ma sta benissimo nella composizione che tu hai presentato. Il discorso sul titolo è molto interessante e, come dice Giorgio, abbastanza complesso, ma per me di importanza relativa. In questo, anche se anch'io ho la debolezza di mettere titoli alle mie foto, sono un seguace di Paul Valéry:
Non ci trovo nulla di male nel "prima fare" e poi interpretare. Anzi alcuni grandi fotografi hanno costruito progetti quindi "comunicazione" sulla base di precedenti scatti, trovando a posteriori significati unificanti. Colgo l'occasione anche per esprimere una considerazione sulla parola concettuale, ma più in generale sulla "creatività" fotografica. Spesso infatti si sente dire che è necessario farsi "venire un'idea" e allora si tende a spremersi il cervello per fotografare qualcosa di nuovo e interessante. Questa è per me una via che non porta nulla di buono poiché spesso si finisce per scopiazzare in qua e in la. Cosa diversa è esprimere un qualcosa che si sente veramente, al di la degli schemi estetici e culturali dominanti. In questo modo, per il fatto stesso di esprimersi in maniera autentica, si determina un ben-essere e ciò non è poco. Poi si può aggiungere il riconoscimento tanto caro all'ego, se dietro all'esprimersi c'è un lavoro anche di abilità e di progettualità formale. Se invece la cd "concettualità" si declina ogni qual volta il soggetto ripreso non è ben identificabile, allora rimango perplesso, ma ammetto la mia ignoranza di fondo. Più in generale credo che il limite che c'è oggi in fotografia, sia la ricerca di un estetismo esasperato, spesso abbinato alla spettacolarità. Canoni richiesti dal grande pubblico e amplificati dai social. Non dovrei avventurarmi in queste considerazioni visto che le mie foto si basano sull'estetica, ma in fondo, in fondo cerco il varco che si schiude verso la "Bellezza" e l'"Armonia", cosa diversa dall'estetica, anche se, ne sono consapevole, spesso ci casco anch'io!!!
Per quanto riguarda il tuo "lungo il fiume" penso di aver intuito e capito l'intenzione che sta dietro a questo interessantissimo lavoro. Hai la sensibilità e la creatività giusta per esprimerti in maniera autentica e sperimentare nuove metodologie creative. Pur tuttavia il confronto con chi guarda è determinante, e forse un portale può essere insufficiente per dare significati ulteriori al confronto. Sul territorio potresti (ma magari già lo stai facendo) confrontarti con chi si interessa alla fotografia a livelli "un po' più alti" e in prospettiva proporre ad un pubblico in carne ed ossa un tuo progetto. Ho divagato, scusami! Ciao, a presto :)
innanzitutto grazie giorgio per essere intervenuto; anche a me fa molto piacere quando si scatenano delle discussioni su fc, a prescindere che a scatenarle sia o meno un mio lavoro. sono anche d'accordo sulla parola "concettuale": sinceramente non ho mai capito fino in fondo cosa significhi, ovviamente per mia ignoranza, e anzi se si aprisse un dibattito anche su questo sarei felice di apprendere; finora non ho mai postato foto in questa categoria proprio per "timidezza intellettuale", non riesco a definirla meglio questa cosa.
Sul fatto che le foto singole depotenzino la lettura, ecc: io sono un'utente free, quindi ho a disposizione uno scatto a settimana; come è successo per la "serie" closed" chi guarda non vede il lavoro completo, ma solo singole immagini e a quel punto si è "costretti" a scegliere quelle immagini che possono risultare significative di per sé e a tralasciarne altre che invece assumono valore solo all'interno di un contesto più ampio; a quel punto, parlando dei titoli, ho cercato di utilizzare dei sottotitoli o dei numeri.
Tornando a questa immagine: ho attribuito il titolo perché in qualche modo volevo comunicare l'idea di un percorso, come hai ben visto. Tu hai perfettamente colto il modo in cui è stata realizzata... le prime tre foto (ne ho scattate parecchie altre) sono state scattate costeggiando il fiume, che però non si vede; poi, alla fine, la visuale si apre e il paesaggio cambia completamente; si arriva a un ponte e da lì sopra ho scattato la foto all'acqua. Sulla volontarietà o meno della costruzione dell'immagine: è stata una delle poche volte in cui arrivata in un luogo mi è venuto istintivo creare in qualche modo una serie: ho deciso di fare fotografie tutte più o meno simili, utilizzando la stessa tecnica e le stesse impostazioni, in diversi punti del percorso; poi il fatto di unire i 4 fotogrammi "materialmente" è venuta a casa, osservando quello che avevo prodotto... dando probabilmente forma a un'idea che in qualche modo era latente al momento di scattare
Come hai ben capito sono un tipo piuttosto istintivo, prima faccio poi interpreto ;-))
ciao
tiziana
Osservo con molto piacere che questo tuo lavoro ha suscitato interesse e questo è di per se, uno straordinario risultato, soprattutto se si evidenzia il fatto che la stragrande maggioranza dei commenti contiene la parola bella e molti di questi, solo quella!
La questione titolo si, titolo no è parziale perché a mio parere è un po' più complessa. Credo infatti che la fotografia, soprattutto nei generi "concettuali" (che brutta parola!) come il tuo, significhi soprattutto "comunicazione". Una interazione attiva insomma fra l'autore e chi guarda il prodotto. Una sintesi fra la senso percezione di chi guarda e l'intenzione (processo intellettivo/emotivo) del fotografo. Ecco perché è necessario che chi guarda conosca, almeno un po', chi sta dietro alla foto: il suo sentiero artistico, culturale, umano. A questo punto quindi, se la foto fa parte di un progetto, il titolo non è affatto centrale. Se invece la foto è "unica" può in qualche modo indirizzare la lettura, ma le foto "uniche" di per se depotenziano la lettura, titolo o non titolo.
Per quanto riguarda un mio personale giudizio, conoscendo la tua istintività, e la tua propensione al dettaglio e al simbolismo minimal, credo che questo lavoro sia in linea con il tuo vedere: emozionale e allegorico. Posso pensare che le foto siano state scattate percorrendo l'argine del fiume guardando più con gli occhi del cuore che non con la mente. La scelta (sempre forse!) di metterle insieme quasi fossero senza soluzione di continuità, darebbero forza a questo modo di "vedere" piuttosto che al modo consueto di guardare. Un modo di "vedere" tuttavia, che cambia direzione nell'ultimo fotogramma, cioè quello in cui le linee cambiano direzione: da verticali passano a orizzontali, da rette a curve. Un gesto probabilmente involontario o forse no. Potresti dirci di più in proposito.
Grazie per l'opportunità Tiziana, buona giornata:)
quattro scatti che trovo validi anche singolarmente visti.
Ho immaginato l'ultimo da solo, e mi piace molto.
E in sequenza di due anche il secondo in alto e il primo in basso: un cambio di distanza che trovo molto bello.
Naturalmente la tua scelta rimane interessante.
In merito alla questione titolo, in genere dà una direzione alla lettura dell'immagine, ma non lo trovo per forza vincolante, specialmente in immagini in cui l'elemento grafico ha il sopravvento.
Un'ultima annotazione, a margine: trovo interessante , e molto, che chi osserva trovi poi tempo e voglia di scivere il suo pensiero , dopotutto la finestra "scrivere commento serve proprio a questo.
Molto spesso, se ciò che si scrive è frutto di vero interesse, non può che provocare altro interesse e sicuramente un confronto utile a tutti.
Trovo veramente molto interessanti i scatti presi singolarmente, l'ultimo poi è decisamente bello... non riesco a trovare il trait d'union ma lo trovo un bel lavoro di sperimentazione!!
TIZIANA ..... beh !! si dai....alla prossima prova a mettere un nessun titolo ....per vedere "CHESSIDICE !! o CHEDDICONOGLIALTRI "...magari dicono nulla....ma sissamai che qualcuno ha voglia di raccontare un qualcosa
e allora MONO71 se non dai giudizi perchè non sei un fotografo / critico e non ti permetti ( leggi tutto però al prossimo giro e/o capisci meglio il senso di ciò che ho riportato e citato nel mio profilo ) ..che serve a chi serve un portale di fotografia ???
ma io non sono un fotografo e non sono un critico, non mi permetto di dare giudizi, sbirciando nelle tue foto vedo che c è voglia di sperimentare e dire cose, e questo va bene mi incuriosisce e prendo nota... a si le regole appiattiscono,le idee no....
Vincenzo Caniparoli 27/01/2017 22:28
Mi era sfuggita, scusa.Bellissimo lavoro!
chantal Montmasson in Ghiroldi 03/02/2016 14:22
Un collage molto bello ! CiaoRenzo Baggiani 21/01/2016 21:17
Spesso in questa community vedo usare il mosso fin troppo gratuitamente, come una scappatoia per sopperire all'insignificanza delle immagini o per dribblarla e detesto questa facile maniera di ottenere il "mi piace" di una certa élìte o sedicente tale.Qui invece vedo 4 immagini mosse che tratteggiano bellezza fotografica e poesia. L'unica un po' debole in tal senso è quella in alto a dx (a mio parere) ma sta benissimo nella composizione che tu hai presentato. Il discorso sul titolo è molto interessante e, come dice Giorgio, abbastanza complesso, ma per me di importanza relativa. In questo, anche se anch'io ho la debolezza di mettere titoli alle mie foto, sono un seguace di Paul Valéry:
AndreaBarone76 21/01/2016 18:02
Questi scatti mi commuovono. Entrano dentro l'anima come correnti impetuose.EraS Perani 19/01/2016 19:55
la fotografia è un atto "consapevole" e si, in questo caso è molto consapevole.EraS
giorgio busignani 18/01/2016 17:31
Non ci trovo nulla di male nel "prima fare" e poi interpretare. Anzi alcuni grandi fotografi hanno costruito progetti quindi "comunicazione" sulla base di precedenti scatti, trovando a posteriori significati unificanti. Colgo l'occasione anche per esprimere una considerazione sulla parola concettuale, ma più in generale sulla "creatività" fotografica. Spesso infatti si sente dire che è necessario farsi "venire un'idea" e allora si tende a spremersi il cervello per fotografare qualcosa di nuovo e interessante. Questa è per me una via che non porta nulla di buono poiché spesso si finisce per scopiazzare in qua e in la. Cosa diversa è esprimere un qualcosa che si sente veramente, al di la degli schemi estetici e culturali dominanti. In questo modo, per il fatto stesso di esprimersi in maniera autentica, si determina un ben-essere e ciò non è poco. Poi si può aggiungere il riconoscimento tanto caro all'ego, se dietro all'esprimersi c'è un lavoro anche di abilità e di progettualità formale. Se invece la cd "concettualità" si declina ogni qual volta il soggetto ripreso non è ben identificabile, allora rimango perplesso, ma ammetto la mia ignoranza di fondo. Più in generale credo che il limite che c'è oggi in fotografia, sia la ricerca di un estetismo esasperato, spesso abbinato alla spettacolarità. Canoni richiesti dal grande pubblico e amplificati dai social. Non dovrei avventurarmi in queste considerazioni visto che le mie foto si basano sull'estetica, ma in fondo, in fondo cerco il varco che si schiude verso la "Bellezza" e l'"Armonia", cosa diversa dall'estetica, anche se, ne sono consapevole, spesso ci casco anch'io!!!Per quanto riguarda il tuo "lungo il fiume" penso di aver intuito e capito l'intenzione che sta dietro a questo interessantissimo lavoro. Hai la sensibilità e la creatività giusta per esprimerti in maniera autentica e sperimentare nuove metodologie creative. Pur tuttavia il confronto con chi guarda è determinante, e forse un portale può essere insufficiente per dare significati ulteriori al confronto. Sul territorio potresti (ma magari già lo stai facendo) confrontarti con chi si interessa alla fotografia a livelli "un po' più alti" e in prospettiva proporre ad un pubblico in carne ed ossa un tuo progetto. Ho divagato, scusami! Ciao, a presto :)
tiziana morgese 2 18/01/2016 15:13
innanzitutto grazie giorgio per essere intervenuto; anche a me fa molto piacere quando si scatenano delle discussioni su fc, a prescindere che a scatenarle sia o meno un mio lavoro. sono anche d'accordo sulla parola "concettuale": sinceramente non ho mai capito fino in fondo cosa significhi, ovviamente per mia ignoranza, e anzi se si aprisse un dibattito anche su questo sarei felice di apprendere; finora non ho mai postato foto in questa categoria proprio per "timidezza intellettuale", non riesco a definirla meglio questa cosa.Sul fatto che le foto singole depotenzino la lettura, ecc: io sono un'utente free, quindi ho a disposizione uno scatto a settimana; come è successo per la "serie" closed" chi guarda non vede il lavoro completo, ma solo singole immagini e a quel punto si è "costretti" a scegliere quelle immagini che possono risultare significative di per sé e a tralasciarne altre che invece assumono valore solo all'interno di un contesto più ampio; a quel punto, parlando dei titoli, ho cercato di utilizzare dei sottotitoli o dei numeri.
Tornando a questa immagine: ho attribuito il titolo perché in qualche modo volevo comunicare l'idea di un percorso, come hai ben visto. Tu hai perfettamente colto il modo in cui è stata realizzata... le prime tre foto (ne ho scattate parecchie altre) sono state scattate costeggiando il fiume, che però non si vede; poi, alla fine, la visuale si apre e il paesaggio cambia completamente; si arriva a un ponte e da lì sopra ho scattato la foto all'acqua. Sulla volontarietà o meno della costruzione dell'immagine: è stata una delle poche volte in cui arrivata in un luogo mi è venuto istintivo creare in qualche modo una serie: ho deciso di fare fotografie tutte più o meno simili, utilizzando la stessa tecnica e le stesse impostazioni, in diversi punti del percorso; poi il fatto di unire i 4 fotogrammi "materialmente" è venuta a casa, osservando quello che avevo prodotto... dando probabilmente forma a un'idea che in qualche modo era latente al momento di scattare
Come hai ben capito sono un tipo piuttosto istintivo, prima faccio poi interpreto ;-))
ciao
tiziana
giorgio busignani 18/01/2016 14:54
Osservo con molto piacere che questo tuo lavoro ha suscitato interesse e questo è di per se, uno straordinario risultato, soprattutto se si evidenzia il fatto che la stragrande maggioranza dei commenti contiene la parola bella e molti di questi, solo quella!La questione titolo si, titolo no è parziale perché a mio parere è un po' più complessa. Credo infatti che la fotografia, soprattutto nei generi "concettuali" (che brutta parola!) come il tuo, significhi soprattutto "comunicazione". Una interazione attiva insomma fra l'autore e chi guarda il prodotto. Una sintesi fra la senso percezione di chi guarda e l'intenzione (processo intellettivo/emotivo) del fotografo. Ecco perché è necessario che chi guarda conosca, almeno un po', chi sta dietro alla foto: il suo sentiero artistico, culturale, umano. A questo punto quindi, se la foto fa parte di un progetto, il titolo non è affatto centrale. Se invece la foto è "unica" può in qualche modo indirizzare la lettura, ma le foto "uniche" di per se depotenziano la lettura, titolo o non titolo.
Per quanto riguarda un mio personale giudizio, conoscendo la tua istintività, e la tua propensione al dettaglio e al simbolismo minimal, credo che questo lavoro sia in linea con il tuo vedere: emozionale e allegorico. Posso pensare che le foto siano state scattate percorrendo l'argine del fiume guardando più con gli occhi del cuore che non con la mente. La scelta (sempre forse!) di metterle insieme quasi fossero senza soluzione di continuità, darebbero forza a questo modo di "vedere" piuttosto che al modo consueto di guardare. Un modo di "vedere" tuttavia, che cambia direzione nell'ultimo fotogramma, cioè quello in cui le linee cambiano direzione: da verticali passano a orizzontali, da rette a curve. Un gesto probabilmente involontario o forse no. Potresti dirci di più in proposito.
Grazie per l'opportunità Tiziana, buona giornata:)
Favaretto Mario 15/01/2016 12:32
Immagini a me care.... mi viene voglia di entrarci dentro.Buona giornata, Mario.
lucy franco 12/01/2016 13:07
quattro scatti che trovo validi anche singolarmente visti.Ho immaginato l'ultimo da solo, e mi piace molto.
E in sequenza di due anche il secondo in alto e il primo in basso: un cambio di distanza che trovo molto bello.
Naturalmente la tua scelta rimane interessante.
In merito alla questione titolo, in genere dà una direzione alla lettura dell'immagine, ma non lo trovo per forza vincolante, specialmente in immagini in cui l'elemento grafico ha il sopravvento.
Un'ultima annotazione, a margine: trovo interessante , e molto, che chi osserva trovi poi tempo e voglia di scivere il suo pensiero , dopotutto la finestra "scrivere commento serve proprio a questo.
Molto spesso, se ciò che si scrive è frutto di vero interesse, non può che provocare altro interesse e sicuramente un confronto utile a tutti.
Tiziano Di Napoli 12/01/2016 12:00
Trovo veramente molto interessanti i scatti presi singolarmente, l'ultimo poi è decisamente bello... non riesco a trovare il trait d'union ma lo trovo un bel lavoro di sperimentazione!!Gian Luca Decaroli 12/01/2016 0:47
Un bell'esperimento che può dare dei risultati non proprio scontati.Complimenti e ciao
eLLeFFe 11/01/2016 20:47
TIZIANA ..... beh !! si dai....alla prossima prova a mettere un nessun titolo ....per vedere "CHESSIDICE !! o CHEDDICONOGLIALTRI "...magari dicono nulla....ma sissamai che qualcuno ha voglia di raccontare un qualcosa:)
eLLeFFe 11/01/2016 20:34
e allora MONO71 se non dai giudizi perchè non sei un fotografo / critico e non ti permetti ( leggi tutto però al prossimo giro e/o capisci meglio il senso di ciò che ho riportato e citato nel mio profilo ) ..che serve a chi serve un portale di fotografia ???:) ...con simpatia
mono71 (mauro barbieri) 11/01/2016 20:18
ma io non sono un fotografo e non sono un critico, non mi permetto di dare giudizi, sbirciando nelle tue foto vedo che c è voglia di sperimentare e dire cose, e questo va bene mi incuriosisce e prendo nota... a si le regole appiattiscono,le idee no....