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Mauro Borbey


Premium (Pro), Charvensod ( Aosta )

L'incontro.

L’incontro…

Vallone del Flassin mt. 1800 St. Oyen - Valle d'Aosta.

Il racconto è dedicato agli appassionati/e di fotografia naturalistica che non si accontentano solo di guardare l’immagine ma che vogliono scoprirne anche qualche piccolo segreto e che avranno la pazienza di leggerlo!!

Ottobre.... periodo degli amori del cervo, ero appostato in un canalone tra ginepri e grossi tronchi di conifere abbattute nel periodo del disgelo dalla furia distruttrice di una valanga, ad aspettare che il grosso maschio che difendeva quel territorio si decidesse finalmente ad uscire allo scoperto, era tutto il pomeriggio che bramiva nascosto tra i grandi abeti ma non si decideva ad uscire dal suo sicuro nascondiglio.
Non avevo più molto tempo a disposizione, oramai a pomeriggio inoltrato la luce presto se ne sarebbe andata, a ottobre il buio arriva presto in montagna, poi dovevo ancora ridiscendere tutto il vallone (da sempre preferisco sempre la salita che la discesa), sicuramente sarei arrivato alla macchina con il buio, ma non era questo a preoccuparmi, l’avevo già fatto salendo.
Per poter fotografare i branchi che rientrano nel bosco dai pascoli, bisogna essere lassù all’alba e quindi bisogna partire di notte con la luce della luna, se c’è, oppure bisogna accontentarsi di quella delle stelle, assolutamente non bisogna accendere pile o frontalini…( si può fare solo nel fitto del bosco, lì sei obbligato perchè non ci vedi proprio una mazza!!) altrimenti i cervi ti vedono salire da due km. e quando tu sei lassù loro non ci sono più...
Improvvisamente le fitte lancinanti di un crampo al polpaccio di una gamba si fecero sentire di brutto, obbligandomi ad alzarmi in piedi, non avrei dovuto farlo perché se ci fosse stato un cervo nel canale sicuramente mi avrebbe subito notato, ma il dolore era troppo forte, così restai in piedi, immobile, ad aspettare che passasse in fretta.
Fu così che guardandomi intorno notai che un cervo stava scendendo velocemente lungo la cresta dell’altro lato del canalone.
Presi dal taschino del gilet il piccolo binocolo e vidi che si trattava di un giovane fusone ( il cervo maschio nel suo secondo anno di vita che si riconosce dai cervi adulti perché non ha ancora il palco ramificato ma solo due semplici stanghe) che fortunatamente non mi aveva notato, bene.. pensai, forse è un buon auspicio, finalmente qualcosa si muove, così lentamente mi sedetti di nuovo senza perdere d’occhio quello che faceva il cervo che, arrivato ad un certo punto più o meno alla mia altezza, aveva imboccato una pista che attraversava in piano tutto il canalone e che veniva dritta dritta proprio verso di me.
Le piste dei cervi sono molto visibili, perché sono animali grandi e pesanti che quando si spostano in branco lasciano sul terreno i segni evidenti del loro passaggio, i loro zoccoli spaccano letteralmente il terreno arrivando addirittura a triturare persino il groviglio di rami dei rododendri, aprendo così nel bosco e nei pascoli dei veri sentieri, che vengono usati per spostarsi anche da altri animali, caprioli, camosci, tassi, volpi ecc. Spesso le uso anch’io, si fa meno fatica, specialmente per attraversare gli spessi cuscini dei rododendri che possono talvolta arrivarti anche fino alla vita!
Dovevo fare in fretta, perché il cervo che continuava tranquillamente a venire verso di me, presto mi sarebbe arrivato addosso.
Così mi preparai all’incontro, calai la visiera del cappello mimetico sugli occhi, misi i guanti per mimetizzare anche le mani ( è importante, perché le mani sono bianche e sono visibili anche a lunga distanza e se le muoviamo gli animali le notano subito), ma anche la testa deve essere sempre ben mimetizzata e tante volte occorre mettersi anche il passamontagna ( che ti lascia scoperti solo gli occhi) per impedire che si accorgano del movimento della faccia quando ti guardi intorno, sperando che non passi di lì qualche guardia forestale, altrimenti ti scambia per un bracconiere!!
Infatti gli animali non distinguendo i colori sono più portati a percepire solo il movimento, se incontri un cervo e sei tu a vederlo prima se stai fermo lui ti può anche passare vicino senza notarti, per lui puoi benissimo essere solo un tronco,
certo devi avere il vento a favore, non devi averlo allarmato, ma può capitare.
Una volta accompagnai un mio amico a fotografare i caprioli e lo piazzai su un cocuzzolo nel centro di una radura da dove dominava tutto il perimetro del bosco e i loro pascoli, io andai più distante e mi nascosi dietro a degli abeti, bene.. appena finii di sistemarmi guardai verso la sua direzione e vidi la sua testa pelata brillare sotto il sole come il faro acceso di un’isola che girava a 360°, infatti in un raggio di un km da lui quel pomeriggio non ne uscì a pascolare nemmeno uno… mi ero dimenticato di dirgli di mettersi un berretto, quando tornai da lui e glielo dissi.. quante risate !!!
Cercando di stare il più possibile nascosto dietro al sacco da montagna che avevo posato su un masso da dove mi usciva solo la testa puntai il tele verso il larice dai bei colori che si trovava ad una quindicina di metri dal mio nascondiglio, la pista passava proprio lì sotto e attesi, cercando di rimanere calmo.
Dopo pochi secondi lo vidi materializzarsi nel mirino della macchina, proprio davanti al larice dagli gli aghi color dell’oro dove si fermò, odorando a lungo l’aria, sicuramente aveva sentito il mio odore, ma non si spaventò, rimase immobile, più incuriosito che allarmato.
Poi sentendo probabilmente il rumore metallico del clic della macchina in un balzo abbandonò la pista e scese a rotta di collo il ripido canalone, scomparendo ben preso alla mia vista, probabilmente si stava chiedendo che cosa ci fosse lì ad aspettarlo….
Contento, raccattai la mia roba, la misi nel sacco e prima di abbandonare il mio nascondiglio e di scendere a valle cercai di sistemarlo un po’meglio, per la prossima volta, mi dissi, non avevo certo l’intenzione di rinunciare a fotografare il grande vecchio!!Anche se questo mi sarebbe costato, un’altra levataccia e un’altra bella sudata!!
Grazie per l’attenzione…
Ah dimenticavo, la foto non è un granché, poca luce, micromosso e poi è una dia Fuji provia 400 che ho scansionato con il nikon coolscan V, ma penso che non sia poi così importante, perchè nella fotografia naturalistica succede più di quanto si possa immaginare, a volte è bello tornare a casa solo con delle semplici emozioni.....
Mauro

Commentaire 21

  • Cobrak 02/07/2010 22:01

    très belle!! j'aime beaucoup... quelle belle rencontre!...
  • Guglielmo Rispoli 17/02/2009 0:43

    La foto è bella ma il racconto è fantastico, seducente
    Complimenti Mauro
    Ciao
    Guglielmo
  • Alfredo Mancini 17/02/2009 0:08

    Una storia fantastica...complimenti per tutto:-o)
  • Jojo. 16/02/2009 10:50

    Excellente image que j'adore Mauro!
    Compliments!
    Amitiés!!!
    Jojo
  • Alvaro Monnetti 14/02/2009 17:36

    Si hai ragione, un quasi invisibile
    micromosso, ma pensando al momento
    in cui ti trovi davanti un'esemplare
    de genere, che è che non scatta in fretta
    per la paura di perderlo? Comunque sia,
    per me una foto di questo genere è bellissima.
    Complimenti, Molto esaustivo il racconto.
    Alvaro-.
  • Ettore Caio 14/02/2009 14:41

    Caro Mauro,arrivo con un pò di ritardo e non so più cosa dire dopo tutti gli elogi che hai ricevuto.Una cosa però mi piacerebbe fare.
    Ogni volta che c'è una discussione per delle cose inutili ed insulse,inserirei questo tuo racconto a dimostrazione cosa sia il vero amore per la fotografia,
    cos'è la vera passione per essa e i sacrifici che occorrono anche per un solo scatto,altro che galleria e altre scemenze del genere,questa è la vera essenza di un vero fotografo.
    Con tutta l'ammirazione possibile
    Ettore
  • Giacomo Accardo 14/02/2009 3:08

    vivissimi complimenti Mauro!molto bello questo fusone e racconto fantastico!complimenti per il coraggio di camminare per la montagna anche col buio,sei molto coraggioso!io ho inziato da un anno e mezzo a muovermi da solo in montagna e nell'appennino anche prima dell'alba e dopo il tramonto e quando non c'è la luce un pò di paura ce l'ho sempre,ma penso sia naturale...comunque Mauro sei davvero super,se non ci fossi bisognerebbe inventarti...tu riesci sempre a fotografare i miei animlai preferiti,gli ungulati(cervidi e bovidi)facendo degli scatti maestosi permettendoci di farci vivere tutte le tue magnifiche esperienze e lo splendore della natura e soprattutto di questi animali superbi...continua così miraccomando Mauro a deliziarci con queste foto sopraffine che tutti noi apprezziamo,mi permetto di dire io sù tutti in quanto super appassionato di ungulati...grazie di regalarmi sempre tutte queste emozioni con i tuoi bellissimi scatti fotografici Mauro!sei un grande!
  • Bodil Hegnby Larsen 13/02/2009 23:17

    Foto davvero incantevole, molto molto bella, la metto tra le mie preferite.
    Ho letto con grande attenzione e piacere il tuo racconto che mi è piaciuto moltissimo. Ci insegni tante cose Mauro.
    Complimenti sinceri per la foto e per la conoscenza naturalistica che hai.
    ciao
  • Tommaso Forin 13/02/2009 22:54

    resoconto di un vita passata accanto alla natura e agli animali. Tutto molto avvincente e bello !!
    Ciao Tommaso
  • vittorio L 13/02/2009 22:45

    Grandiosa anche questa, oramai non basta più il paesaggio perfetto, il punto particolare, ora siamo alla ricerca anche dell'espressione. Incredibile ma vero!!!
    Ciao Vittorio.
    Talvolta,capita di fare come le pecore!!!
    Talvolta,capita di fare come le pecore!!!
    vittorio L

  • agnese52 13/02/2009 22:36

    che bello il tuo racconto Mauro, c'è tutta la tua passione, l'amore che hai per la natura e l'ambiente dove vivi, complimenti sia per la fotografia che per la descrizione.
    buone foto
    agnese
  • Denis- 13/02/2009 18:46

    Très belle image, félicitations cher collègue chasseur d'image !
    Amitiés
    Denis
    ...Que fais tu chez moi...?
    ...Que fais tu chez moi...?
    Denis-
  • Giuseppe Sedda 13/02/2009 16:08

    Una foto ed un racconto bellissimi, grazie Mauro !!!

    saluti ....
  • Massimo Zulli 13/02/2009 14:44

    Mauro la foto è bellissima, il racconto è favoloso e fa ben capire quanta fatica, calma e preparazione occorra per fare avvolte una singola foto di animali, che poi scappano non appena sentono il click della macchina fotografica.
    Buon we.
    Massimo