...sguardo... photo et image | persone, giovani Images fotocommunity
...sguardo... photo et image de Alessio Cartone ᐅ Regarde la photo gratuitement sur fotocommunity.fr. Découvre ici d'autres images.
A questo fuoco che mi divora l'anima
oggi consegno quel che ieri ho dato
e lascio il tempo a spazzar le ceneri
da seppellir nell'angolo più remoto
lontano dalla vista e dalle lacrime.
Taglio rami secchi e li rivedo in fiore.
E aspiro aria che mi regala fumo.
---
Evidentemente non assomiglio
a nessuno di quei tessitori di parole
che si fanno i vestiti e le carriere ad uncinetto,
la gloria, l’orgoglio,
sebbene mi muova tra loro
ed essi guardino le mie parole come fossero magliette:
“— Come sei ben vestita!”, mi dicono.
“— Come ti cade a pennello la poesia!”.
Non sanno
che le poesie non sono i miei vestiti,
ma lo scheletro
estratto con dolore
e posto sopra la carne come un carapace,
seguendo l’esempio delle tartarughe:
esse così sopravvivono
lunghi secoli,
infelici.
---
Mi manca ancora tanto per sapere di te.
Ancora ignoro tutto,
perché il bacio è un’altra forma di interrogarti.
Per questo, man mano che il desiderio
diventa sogno,
soffio sul tuo volto
affinché gli occhi, aprendosi,
riconoscano in questa freschezza insospettata
la loro confidenza più intima.
Ancora mi manca tanto per sapere di te.
Ancora ignoro tutto,
ma questa luce che ti disegna,
mentre cammini nuda nella stanza,
e ti fissa nel suo ocra dorato,
è già sufficiente, e mi basta.
Quanto si conosce di un’altra persona? E quanto tempo ci vuole per conoscerla? E ancora, riusciremo mai a conoscerla in toto, nonostante una lunga frequentazione? Sono domande che ci pongono questi versi del poeta, critico letterario, giornalista e diplomatico colombiano Juan Gustavo Cobo Borda (Bogotà, 1948). Naturalmente non si può ridurre tutto a una mera formula matematica. Le risposte sono varie e mutevoli, soggette a ulteriori varianti: chi guarda con gli occhi dell’amore, chi invece già sulla china del disinganno, chi obnubilato dalla routine. Io so che sarebbe piacevole scoprire seguendo il consiglio di Cobo Borda.
Ruth Bidgood
Strade
Inutile chiedersi quale lago protetto da aironi
si trovasse nell'altra vallata,
o rimpiangere i canti del bosco
che non avevo attraversato.
Inutile chiedersi dove
potessero portare altre strade,
dato che portavano altrove:
è solo qui e ora
la mia vera destinazione.
È dolce il fiume nella tenera sera
e tutti i passi della vita mi hanno
portata a casa.
Ricordo ancora il loro antico odore.
E ascolto il crepitare dei giorni andati.
Giorni su giorni spesi vissuti sudati,
a volte amati e forse anche odiati,
si accartocciano ora nel tormento atroce.
E vago nei santuari spogli e sconsacrati
di questa assurda morte senza voce.
"Sono dentro la mia vita".
E' un volto "animoso" : reagisce alla vita acuminando le parole, parole pronte a tagliare il velo dell'ipocrisia e a scavare per riportare in luce quello che conta, quello che a ciascuno di noi importa.
Apparentemente impoetico, certo è questo un volto che non lascia indifferenti.
Tagliente poeticita'.
Impeccabile esecuzione per tecnica, soggetto e tema.
Complimenti!
M.
Insérez le lien suivant dans le champ de commentaire de la conversation désirée dans Messenger en utilisant 'Coller' pour envoyer cette image dans le message.
Copier le lien...
Clique, STP, sur le lien et utilise la combinaison de touches "Ctrl C" [Win] ou "Cmd C" le [Mac] autour du lien à copier.
Simone Favale 06/10/2013 0:10
Molto bella anche questalaura fogazza 12/09/2011 16:15
interessante...laura
Silvia Umpalumpa 13/07/2011 14:06
Semplicemente meravigliosa...Complimenti
federica sanna 01/07/2011 10:50
mi piaceEnrico Doria 04/06/2011 12:38
ben fatta! complimentiGIANLUCA.G 26/05/2011 12:25
bellissima................complimenti....ti ipnotizza!!!!!!!Mariana Magnani 22/05/2011 23:36
A questo fuoco che mi divora l'anima
oggi consegno quel che ieri ho dato
e lascio il tempo a spazzar le ceneri
da seppellir nell'angolo più remoto
lontano dalla vista e dalle lacrime.
Taglio rami secchi e li rivedo in fiore.
E aspiro aria che mi regala fumo.
---
Evidentemente non assomiglio
a nessuno di quei tessitori di parole
che si fanno i vestiti e le carriere ad uncinetto,
la gloria, l’orgoglio,
sebbene mi muova tra loro
ed essi guardino le mie parole come fossero magliette:
“— Come sei ben vestita!”, mi dicono.
“— Come ti cade a pennello la poesia!”.
Non sanno
che le poesie non sono i miei vestiti,
ma lo scheletro
estratto con dolore
e posto sopra la carne come un carapace,
seguendo l’esempio delle tartarughe:
esse così sopravvivono
lunghi secoli,
infelici.
---
Mi manca ancora tanto per sapere di te.
Ancora ignoro tutto,
perché il bacio è un’altra forma di interrogarti.
Per questo, man mano che il desiderio
diventa sogno,
soffio sul tuo volto
affinché gli occhi, aprendosi,
riconoscano in questa freschezza insospettata
la loro confidenza più intima.
Ancora mi manca tanto per sapere di te.
Ancora ignoro tutto,
ma questa luce che ti disegna,
mentre cammini nuda nella stanza,
e ti fissa nel suo ocra dorato,
è già sufficiente, e mi basta.
Quanto si conosce di un’altra persona? E quanto tempo ci vuole per conoscerla? E ancora, riusciremo mai a conoscerla in toto, nonostante una lunga frequentazione? Sono domande che ci pongono questi versi del poeta, critico letterario, giornalista e diplomatico colombiano Juan Gustavo Cobo Borda (Bogotà, 1948). Naturalmente non si può ridurre tutto a una mera formula matematica. Le risposte sono varie e mutevoli, soggette a ulteriori varianti: chi guarda con gli occhi dell’amore, chi invece già sulla china del disinganno, chi obnubilato dalla routine. Io so che sarebbe piacevole scoprire seguendo il consiglio di Cobo Borda.
Ruth Bidgood
Strade
Inutile chiedersi quale lago protetto da aironi
si trovasse nell'altra vallata,
o rimpiangere i canti del bosco
che non avevo attraversato.
Inutile chiedersi dove
potessero portare altre strade,
dato che portavano altrove:
è solo qui e ora
la mia vera destinazione.
È dolce il fiume nella tenera sera
e tutti i passi della vita mi hanno
portata a casa.
Ricordo ancora il loro antico odore.
E ascolto il crepitare dei giorni andati.
Giorni su giorni spesi vissuti sudati,
a volte amati e forse anche odiati,
si accartocciano ora nel tormento atroce.
E vago nei santuari spogli e sconsacrati
di questa assurda morte senza voce.
"Sono dentro la mia vita".
E' un volto "animoso" : reagisce alla vita acuminando le parole, parole pronte a tagliare il velo dell'ipocrisia e a scavare per riportare in luce quello che conta, quello che a ciascuno di noi importa.
Apparentemente impoetico, certo è questo un volto che non lascia indifferenti.
Tagliente poeticita'.
Impeccabile esecuzione per tecnica, soggetto e tema.
Complimenti!
M.
Giovanni Fantasia 22/05/2011 21:09
Bravo, bel taglio.PAOLOEMILIO NICOLA 20/05/2011 21:31
ritratto incredibile buca lo schermo...