dear jamila,
come sai, pur amando i classici, mi sento divulgato dalla pregnante energia di un immaginario dalle tonalità estremizzate, in cui spiccano addensate connessioni all'antica nozione del "rompere" ( :) : "rompere" la durezza del pensiero che ci imprigiona; "rompere" nuclei espressivi ormai saturi, che per il conseguente livido si appropriano di una incessante monocromia: "il viola". è essere dentro una nozione di scatto che mi fa assumere, senza frange, pieghe evasive. è come fosse un processo di traslazione, prodotto da stimoli che avvincono al tracciato di immagini che non hanno gravità.
vorrei, facendo appello al tuo spessore, sentire il tuo dire a proposito. ovviamente se e quando lo sentirai.
tuo mitja
jamila nala 08/02/2011 18:08
mitja, ci sono quasi...dm.fe 12/01/2011 16:56
dear jamila,come sai, pur amando i classici, mi sento divulgato dalla pregnante energia di un immaginario dalle tonalità estremizzate, in cui spiccano addensate connessioni all'antica nozione del "rompere" ( :) : "rompere" la durezza del pensiero che ci imprigiona; "rompere" nuclei espressivi ormai saturi, che per il conseguente livido si appropriano di una incessante monocromia: "il viola". è essere dentro una nozione di scatto che mi fa assumere, senza frange, pieghe evasive. è come fosse un processo di traslazione, prodotto da stimoli che avvincono al tracciato di immagini che non hanno gravità.
vorrei, facendo appello al tuo spessore, sentire il tuo dire a proposito. ovviamente se e quando lo sentirai.
tuo mitja