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Ivano Confortini nasce a Pontecorvo (FR) nel 1953.
Inizia a dipingere da giovane, come autodidatta e nel 1984 allestisce la sua prima personale.
Le opere giovanili risentono di una forte influenza surrealista, infatti sono proprio i cosiddetti "surrealisti storici" ad affascinare il giovane pittore.
Sempre nei primi anni ottanta completa gli studi in Psicologia e parallelamente all'attività pittorica affianca quella Fotografica, con particolare attenzione ed impegno all'esperienza alla nascita del settore informatico.
Abbandonato ben presto il periodo surrealista approda, sul finire degli anni '80, ad un' immagine che unisce reminescenze surreali con elementi formali e segnici riconducibili ad esperienze astratte ed in particolare di certo astrattismo lirico.
Gli anni ottanta vedono la sua ricerca tesa dapprima ad un'espressione astratta con prevalenza di componenti figurali geometriche ed in seguito ad una svolta dichiaratamente informale contraddistinta dalla scelta di una maggior immediatezza e quindi gestualità che si esprime attraverso fitti grovigli cromatici e segni apposti liberamente, quasi recuperando una sorta di "automatismo psichico" di surreale memoria.
La fase successiva, che si protrae dalla seconda metà degli anni '90 all'inizio degli anni duemila, vede le opere di Ivano arricchirsi di elementi naturalistici trattati quasi come emblematici archetipi iconografici che spostano le tematiche delle sue fotografie verso una "figurazione" che risente ancora di influenze astratte ma che vira verso un criptico, ma codificabile concettualismo.
Sono gli anni 2000 a decretare la svolta. Le opere di Ivano Confortini perviene al figurativismo, ove gli oggetti e gli ambienti rappresentati sebbene perfettamente riconoscibili sono privati dalle usuali funzionalità della vita reale, ma allo stesso tempo non aspirano ad essere interpretati in chiave simbolica o psicoanalitica.
E' il periodo delle elaborazioni e grafica che presto si traducono in tematiche, abitate da oggetti esorbitanti ed autonomi, da ombre inquietanti e dove spesso compaiono tracce di paesaggi urbani: squallide e malandate porzioni di periferia cittadina, rappresentate come improbabili finestre o dipinti nel dipinto, e dove appaiono a volte esplicite "citazioni" o personali omaggi ad artisti del passato.
Attualmente la sua ricerca artistica è tesa ad amalgamare le precedenti esperienze con immagini pittoriche che riproducono particolari anatomici dell'artista stesso in forma di manichini, in una sorta di viaggio nel tempo e nelle mutate fattezze, in contrappunto a segni e cromatismi astratti che proseguono idealmente il linguaggio visivo che proponeva negli anni ottanta.
Inizia a dipingere da giovane, come autodidatta e nel 1984 allestisce la sua prima personale.
Le opere giovanili risentono di una forte influenza surrealista, infatti sono proprio i cosiddetti "surrealisti storici" ad affascinare il giovane pittore.
Sempre nei primi anni ottanta completa gli studi in Psicologia e parallelamente all'attività pittorica affianca quella Fotografica, con particolare attenzione ed impegno all'esperienza alla nascita del settore informatico.
Abbandonato ben presto il periodo surrealista approda, sul finire degli anni '80, ad un' immagine che unisce reminescenze surreali con elementi formali e segnici riconducibili ad esperienze astratte ed in particolare di certo astrattismo lirico.
Gli anni ottanta vedono la sua ricerca tesa dapprima ad un'espressione astratta con prevalenza di componenti figurali geometriche ed in seguito ad una svolta dichiaratamente informale contraddistinta dalla scelta di una maggior immediatezza e quindi gestualità che si esprime attraverso fitti grovigli cromatici e segni apposti liberamente, quasi recuperando una sorta di "automatismo psichico" di surreale memoria.
La fase successiva, che si protrae dalla seconda metà degli anni '90 all'inizio degli anni duemila, vede le opere di Ivano arricchirsi di elementi naturalistici trattati quasi come emblematici archetipi iconografici che spostano le tematiche delle sue fotografie verso una "figurazione" che risente ancora di influenze astratte ma che vira verso un criptico, ma codificabile concettualismo.
Sono gli anni 2000 a decretare la svolta. Le opere di Ivano Confortini perviene al figurativismo, ove gli oggetti e gli ambienti rappresentati sebbene perfettamente riconoscibili sono privati dalle usuali funzionalità della vita reale, ma allo stesso tempo non aspirano ad essere interpretati in chiave simbolica o psicoanalitica.
E' il periodo delle elaborazioni e grafica che presto si traducono in tematiche, abitate da oggetti esorbitanti ed autonomi, da ombre inquietanti e dove spesso compaiono tracce di paesaggi urbani: squallide e malandate porzioni di periferia cittadina, rappresentate come improbabili finestre o dipinti nel dipinto, e dove appaiono a volte esplicite "citazioni" o personali omaggi ad artisti del passato.
Attualmente la sua ricerca artistica è tesa ad amalgamare le precedenti esperienze con immagini pittoriche che riproducono particolari anatomici dell'artista stesso in forma di manichini, in una sorta di viaggio nel tempo e nelle mutate fattezze, in contrappunto a segni e cromatismi astratti che proseguono idealmente il linguaggio visivo che proponeva negli anni ottanta.
Andy Kaja 01/08/2016 15:04
grazie!!!
un saluto Andy
amelia manfredonia 15/07/2016 19:36
Grazie mille Ivano...e un caro saluto!ivano53 18/06/2016 15:29
Sono già presente su questo sito questo sarebbe un doppio account.