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Commentaire 3

  • mario cobuzzi 12/03/2010 18:13

    Bellissima!
    Questa fotografia è puro Romanticismo(ovviamente non il romanticismo che ha a che fare coi baci perugina e san valentino!):prova a dare un'occhiata a due o tre quadri di Caspar David Friedrich(uno dei più grandi pittori romantici),e capirai cosa intendo:"Viandante sul mare di nebbia",che,per composizione,è davvero molto simile alla foto(al posto della croce c'è un'uomo,e al posto del mare le montagne),e soprattutto "Croce sul Baltico" e "Mattino sul Riesengebirge".
    Al di là delle somiglianze formali,non volute,quello che mi colpisce di più è che la foto ha uno spirito,una essenza,pienamente e compiutamente romantica.
    In realtà la foto la si potrebbe interpretare in tanti modi diversi,a seconda della propria indole:la si potrebbe interpretare,per esempio,in senso cristiano o religioso.
    Io invece mi mantengo nello spirito del Romanticismo,e dico (nel modo più arbitrario!...ed è anche nell'arbitrarietà che si scorge la bellezza della critica)che ,per me,questa è una fotografia romantica:c'è tutto il senso della grandezza immensa della natura,di quell'immensità che sovrasta l'uomo,che non può che soggiogare comunque l'uomo-e la presenza del mare rende evidente l'impotenza umana:quale forza è più grande di quelle scatenate dai venti e dalle tempeste marine?
    L'uomo è così piccolo rispetto alla grandezza della natura(e qui mi riferisco ovviamente alla poetica del Sublime),che la sua presenza si riduce ad una croce,che non è nulla di più che un mero simbolo di speranza e intercessione:non è la croce l'oggetto della venerazione,non è la croce l'oggetto verso cui sono rivolte le preghiere;la croce è solo il mezzo attraverso il quale l'uomo,il piccolo uomo,chiede perdono,pietà,alle natura possente.
    E' la natura che decide dei destini umani:è lei l'unico Dio...l'uomo non può che venerarla attraverso il più venerato dei suoi simboli...
  • Emilio Sirletti 05/03/2010 19:13

    Un'immagine molto bella, un grande tributo alle vittime del mare.
    Ciao, Emilio