Nicola Di Sario

Ogni tanto qualcuno mi chiede perchè passi il mio poco tempo libero a fotografare animali nel loro ambiente naturale e a girovagare per boschi, acquitrini e campagne con chili di attrezzatura addosso. Su due piedi si tende a dare sempre le stesse risposte: "Sai, è normale quando l'amore per la natura incontra la passione per la fotografia" ... "E' un modo per evadere dal trambusto dalla città e respirare un po'". Sono sicuramente risposte sensate, ma forse non riescono a giustificare in tutto e per tutto la smania che arriva poco prima di un'uscita, la nostalgia che piomba addosso appena si rientra a casa e, "last, but not least", gli investimenti in nuove attrezzature.
Quale sarà allora questa" forza magica" ?
La risposta si materializza con estrema chiarezza appena si impugna la macchina fotografica e si guarda nel mirino. E' la semplice emozione che si prova non appena si mette a fuoco un panorama da togliere il fiato, è il brivido che corre lungo la schiena quando lo sguardo incrocia quello del soggetto nel teleobiettivo, è la curiosità nell'osservare i ritmi della vita di esseri spesso per loro natura molto lontani, ma in verità più vicini di quanto si creda.
Ecco svelato l'arcano quindi, non faccio foto per esibirle come trofei, ma semplicemente per portare a casa il ricordo di una mia emozione e, perchè no, per avere la presunzione di sensibilizzare chi le guarda alla salvaguardia di qualcosa che merita molto più rispetto.

Ho da poco svoltato i 30 anni, vivo in Abruzzo in un paesino in provincia di Chieti e divido l'hobby della fotografia con quello della musica elettronica.