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1. Gibellina Vecchia, Il Cretto di Burri - Per non dimenticare

1. Gibellina Vecchia, Il Cretto di Burri - Per non dimenticare

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Vito Candela


Free Account, Erice

1. Gibellina Vecchia, Il Cretto di Burri - Per non dimenticare

Canon Eos 350D, Sigma 28-70
28mm, iso200, 1/500, f7.1
Post in PS

La notte fra il 14 e il 15 Gennaio 1968 un violento sisma sconvolse i paesi che si affacciavano lungo il corso del fiume Belice. Non immediatamente partirono i soccorsi perchè il tutto non venne percepito come sisma grave. Chi sorvolò per primo la zona disse: " E' uno scenario da bomba atomica".
Interi paesi rasi al suolo: Gibellina, Salaparuta, Santa Margherita Belice, Montevago i centri maggiormente colpiti. Altri paesi rimarranno in piedi, ma con ingenti danni. In alcuni si potrà ancora abitare, altri dovranno essere totalmente abbandonati.
Vi furono serie difficoltà nel raggiungere gli sfollati, che x molti giorni vissero in situazioni di totale indigenza. La popolazione stessa siciliana si mobilitò per aiutare le povere persone sopravvissute che perserò tutto, arrivarono aiuti anche dall'estero. Alcune foto d'epoca testimoniano che anche l'URSS partecipò agli aiuti umanitari.
La ricostruzione, purtroppo non ricominciò subito.
Alcuni paesi furono ricostruiti a pochi chilometri da dove sorgevano gli insediamenti originari, come Salaparuta e Poggioreale: case basse, massimo un piano, grandi strade larghe, larghe piazze, viali alberati.
Gibellina fu totalmente spostata: il nuovo centro abitato sorse a ben 28km, poco sotto Salemi, in un terreno che appartenne ai cugini Salvo...
La ricostruzione della valle si prolungò fino a metà degli anni 90, e ancora tutto non è stato finito: molti progetti, per cui sono stati spesi miliardi, sn stati abbandonati e rimasti incompiuti.
Il cretto di Burri è un'opera di land Art notevole: cn i suoi blocchi di cemento divisi da viali della larghezza di circa tre metri, è visibile anche da molto lontano.
I blocchi di cemento contengono le vecchie macerie del paese distrutto, i viali fra un blocco e l'altro ricalcano l'antico apparato viario cittadino. Un mausoleo che urla.
Oggi sembra abbandonato: un tempo totalmente bianco, oggi è solamente grigio, e la vegetazione comincia a farsi strada fra le crepe. Spesso si è parlato di restaurarlo, ma sn rimaste solo parole.
Per non dimenticare

Commentaire 2

  • Maria Pia Gino 31/12/2008 13:07

    Bellissimo scatto, mi ricordo quando un'annetto fa sono stata lì...che mi hanno fatto imbestialire l'utilizzo di quel territorio per le pale eoliche, insomma un pò di rispetto...è il minimo credo!!!
    Complimenti ancora...Mapi
  • Carlo Pollaci 17/11/2008 21:58

    Bella panoramica, piena, che rende appieno la particolarità del sito e le caratteristiche del Cretto, steso come un pietoso sudario sulle rovine, tra i pochi esempi di land art in Italia.
    Ciao,
    Carlo