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Autunno Romano: "Ponte Sant'Angelo"

Autunno Romano: "Ponte Sant'Angelo"

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Mauro Stradotto


Premium (Pro), Roma

Autunno Romano: "Ponte Sant'Angelo"

Passeggiata del 12 dicembre 2018 alle ore 15,15 in prossimità di Castel Sant'Angelo

(F11 per una migliore visione)

La tua foto Autunno Romano: "Ponte Sant'Angelo" in copertina

Con i nostri auguri: la tua foto Autunno Romano: "Ponte
Sant'Angelo" sará esposta in prima pagina
https://www.fotocommunity.it .

Ecco data e ora in cui sará esposta:

19.12.2018 Dalle ore 20:00 alle ore 22:00


La sua prima denominazione fu "ponte Elio", dall'imperatore Publio Elio Adriano che lo fece costruire tra il 130 ed il 135 d.C. dall'architetto Demetriano e realizzato come viale d'accesso al Mausoleo di Adriano. Durante il Medioevo il nome fu mutato in "ponte S.Pietro" in quanto rappresentava l'unico accesso diretto per giungere alla Basilica Vaticana dalla città. Il nome attuale si ricollega alla tradizione secondo la quale, nel 590 d.C., mentre papa Gregorio Magno attraversava il ponte durante una processione penitenziale, ebbe la visione dell'arcangelo Michele che, sulla sommità della Mole Adriana, riponeva nel fodero la spada a significare la fine della pestilenza che affliggeva Roma. Da allora la denominazione "S.Angelo" si estese al ponte ed al Castello, sui cui spalti venne innalzato il famoso angelo a ricordo dell'avvenimento. In memoria di un incidente provocato da cavalli imbizzarriti e verificatosi durante il Giubileo del 1450, quando circa 200 pellegrini morirono accalcandosi sul ponte mentre defluivano dal Vaticano dopo aver visto il velo della Veronica, Niccolò V fece innalzare sul ponte due piccole cappelle espiatorie dedicate a "S.Maria Maddalena" ed ai "Ss.Innocenti".

Per molti anni ponte S.Angelo divenne luogo di esecuzione della pena capitale e di esposizione dei corpi dei condannati a morte. La prima esposizione risale all'anno santo del 1500 e si tramanda che ben 18 impiccati furono appesi sul ponte, nove per ogni ingresso. Negli anni seguenti furono talmente numerose le impiccagioni che in seno al popolo nacque il commento proverbiale: "Ce sò più teste mozze su le spallette che meloni al mercato". Nel 1533 Clemente VII ordinò la demolizione delle cappelline, malridotte durante il Sacco di Roma, facendole sostituire con le attuali statue di "S.Paolo" e "S.Pietro".

Autunno Romano: "i colori del Tevere"
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Mauro Stradotto


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