Con piacere ritorno su Marilyn, che per la seconda volta nella foto si prende tutta la scena, e cerco di risarcirla della poca attenzione riservatale nella foto precedente.
Stavolta voglio dare giustizia al personaggio, valutandolo retrospettivamente dopo averlo conosciuto meglio, dato che all'epoca ero un po' piccola sia per vederne i film, sia per farmi un'idea precisa dei fatti di cronaca che l'hanno coinvolta.
Ricordo però di averla scoperta per prima cosa come cantante: in casa nostra venivano spesso trasmesse le sue canzoni - non so se per radio o se erano dischi, ma ricordo la risonanza profonda che quella voce, di cui nemmeno capivo le parole, ebbe su di me, tanto che domandai a mio padre a chi appartenesse. Lui mi disse un nome che subito dopo dimenticai.
Ora per tanti Marilyn è la bionda svampita ripresa mentre il turbinio della corrente sotterranea che sale dalla grata della Metropolitana le solleva il vestito... realizzando così il sogno inconscio di ogni uomo che si trovi a passare per la strada.
Ma le foto più belle, quelle che in pochi conoscono e che svelano tutta la sua umanità sono state scattate su una spiaggia da George Barris negli anni '60.
Non è in bikini come si potrebbe subito pensare, ma sepolta dentro un maglione che ne cela le forme (con qualche eccezione) Lì è bellissima, al massimo del suo facino e della sua celebrità ancora agli albori.
E non è sempre vero che se si è belle si debba per conseguenza anche essere oche, uno degli stereotipi maschilisti con cui la "magnifica preda" ha avuto a che fare per tutta la vita, ancorchè breve.
Essere ingenua, leggera, sinuosa, divertente era il suo cliché, che all'epoca rappresentava un'originalità recitativa. Nella vita era fin troppo seria e gli uomini che ha attratto, tutti potenti, influenti, colti, alla fine hanno avuto paura di lei.
Come ebbe a scrivere sul suo diario " La mia insegnante di recitazione dice che ho una grande anima, ma per ora a quella nessuno si è mai interessato".
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ann mari cris aschieri 09/07/2021 22:00
Con piacere ritorno su Marilyn, che per la seconda volta nella foto si prende tutta la scena, e cerco di risarcirla della poca attenzione riservatale nella foto precedente.Stavolta voglio dare giustizia al personaggio, valutandolo retrospettivamente dopo averlo conosciuto meglio, dato che all'epoca ero un po' piccola sia per vederne i film, sia per farmi un'idea precisa dei fatti di cronaca che l'hanno coinvolta.
Ricordo però di averla scoperta per prima cosa come cantante: in casa nostra venivano spesso trasmesse le sue canzoni - non so se per radio o se erano dischi, ma ricordo la risonanza profonda che quella voce, di cui nemmeno capivo le parole, ebbe su di me, tanto che domandai a mio padre a chi appartenesse. Lui mi disse un nome che subito dopo dimenticai.
Ora per tanti Marilyn è la bionda svampita ripresa mentre il turbinio della corrente sotterranea che sale dalla grata della Metropolitana le solleva il vestito... realizzando così il sogno inconscio di ogni uomo che si trovi a passare per la strada.
Ma le foto più belle, quelle che in pochi conoscono e che svelano tutta la sua umanità sono state scattate su una spiaggia da George Barris negli anni '60.
Non è in bikini come si potrebbe subito pensare, ma sepolta dentro un maglione che ne cela le forme (con qualche eccezione) Lì è bellissima, al massimo del suo facino e della sua celebrità ancora agli albori.
E non è sempre vero che se si è belle si debba per conseguenza anche essere oche, uno degli stereotipi maschilisti con cui la "magnifica preda" ha avuto a che fare per tutta la vita, ancorchè breve.
Essere ingenua, leggera, sinuosa, divertente era il suo cliché, che all'epoca rappresentava un'originalità recitativa. Nella vita era fin troppo seria e gli uomini che ha attratto, tutti potenti, influenti, colti, alla fine hanno avuto paura di lei.
Come ebbe a scrivere sul suo diario " La mia insegnante di recitazione dice che ho una grande anima, ma per ora a quella nessuno si è mai interessato".