... C'è una casa nel bosco ??? .... photo et image | paesaggi, laghi e fiumi, varie Images fotocommunity
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Vieni
C'è una strada nel bosco
Il suo nome conosco
Vuoi conoscerlo tu
Vieni
È la strada del cuore
Dove nasce l'amore
Che non muore mai più
Laggiú tra gli alberi
Intrecciato coi rami in fior'
C'è un nido semplice
Come sogna il tuo cuor'
Vieni
C'è una strada nel bosco
Il suo nuome conosco
Vuoi conoscerlo tu
Un usignolo a sera sospirerà
Ed ogni fata in fronte ti bacierà
Canta il tuo cuore il bosco la ninna nanna
Mentre una culla bianca prepari tu
Laggiù tra gli alberi
Intrecciato coi rami in fior'
C'è un nido semplice
Come sogna il tuo cuor'
Vieni
C'è una strada nel bosco
Il suo nome conosco, vuoi conoscerlo tu
Così cantava Claudio Villa negli anni Cinquanta e a quei tempi le canzoni erano tutte zeppe di allusioni sessuali, ma quali allusioni, erano fin troppo esplicite, erano una ribellione al bigottismo, al demonizzare il sesso, pensando che si potesse reprimere quello che è spontaneo e voluto dalla gente. Come tutti i marchingegni cretini l'avere calcato troppo la mano in un verso hai poi generato una eccessiva liberalizzazione che non ha ancora toccato il suo tetto prima che scatti la contro reazione. La virtù sta nel mezzo, ma l'uomo sta sempre in uno dei due estremi. Pazienza. E se questa è più o meno l'associazione con il titolo della foto, l'immagine mi porta a fare una ben diversa associazione, mi conduce in punta di piedi a un film, a Solaris. Di film ne hanno fatti due, uno nel 1972 e uno nel 2002. In quest'ultimo il mare aveva un colore viola, mentre nel primo la sterminata distesa d'acqua che circonda la casa è di colore verde. Entrambi i film si discostano molto dal libro. I registi a volte hanno idee curiose, forse non sanno leggere, o forse hanno letto un altro libro. Nel film russo, spacciato a quei tempi come la risposta d'oltre cortina al film USA "Odissea nello spazio" viene decantata la prima parte, noiosissima, che nel libro neanche compare, proprio non c'è. Ovviamente la critica l'ha osannata e questo perché, nelle versioni post anni Settanta, la prima parte viene molto ridotta e quindi i critici possono dire che era bellissima perché nessuno mai potrà vederla. Io l'ho vista in una sala cinematografica di Finale Ligure, la città in cui venne trasmesso in anteprima nazionale, il cinema si chiamava "Ondina" ma in realtà era una sauna progettata per la sistematica eliminazione del genere umano. Sono tra i pochi sopravvissuti! Orbene nel film russo, nel finale (quasi quattro ore di sauna), si vede una superficie d'acqua verde che circonda una casa. Null'altro c'è dato sapere, tranne il fatto che in una giornata serena pioveva dentro la casa, solo dentro la casa, ovviamente. Nella casetta della foto non piove, né fuori né dentro casa, per fortuna. La casa sembra molto piccola, anche per le paperette e quindi, io che speravo che un dì giungesse qualcuno a svelare il mistero di una casa in mezzo all'acqua, ahimé, quel tale non è ancora arrivato. Grazioso e di buon auspicio il riflesso azzurro in basso: mi porta a credere che in una prossima foto l'annoso enigma venga al fine risolto.
Il cromatismo dei colori, il verde dell'acqua e il rosso del tetto, è accattivante. L'occhio ne viene attratto. Irrinunciabile lo scatto, da parte di chiunque transiti ai bordi di quel laghetto. Geo
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Fabrizio Barbanti 22/06/2009 12:05
un bell'effetto , l'acqua ma il soggetto è troppo centralePascal Viyer 20/06/2009 19:05
Pura poesiaamitié, MauZ
p^v
Geo Portaluppi 20/06/2009 3:13
VieniC'è una strada nel bosco
Il suo nome conosco
Vuoi conoscerlo tu
Vieni
È la strada del cuore
Dove nasce l'amore
Che non muore mai più
Laggiú tra gli alberi
Intrecciato coi rami in fior'
C'è un nido semplice
Come sogna il tuo cuor'
Vieni
C'è una strada nel bosco
Il suo nuome conosco
Vuoi conoscerlo tu
Un usignolo a sera sospirerà
Ed ogni fata in fronte ti bacierà
Canta il tuo cuore il bosco la ninna nanna
Mentre una culla bianca prepari tu
Laggiù tra gli alberi
Intrecciato coi rami in fior'
C'è un nido semplice
Come sogna il tuo cuor'
Vieni
C'è una strada nel bosco
Il suo nome conosco, vuoi conoscerlo tu
Così cantava Claudio Villa negli anni Cinquanta e a quei tempi le canzoni erano tutte zeppe di allusioni sessuali, ma quali allusioni, erano fin troppo esplicite, erano una ribellione al bigottismo, al demonizzare il sesso, pensando che si potesse reprimere quello che è spontaneo e voluto dalla gente. Come tutti i marchingegni cretini l'avere calcato troppo la mano in un verso hai poi generato una eccessiva liberalizzazione che non ha ancora toccato il suo tetto prima che scatti la contro reazione. La virtù sta nel mezzo, ma l'uomo sta sempre in uno dei due estremi. Pazienza. E se questa è più o meno l'associazione con il titolo della foto, l'immagine mi porta a fare una ben diversa associazione, mi conduce in punta di piedi a un film, a Solaris. Di film ne hanno fatti due, uno nel 1972 e uno nel 2002. In quest'ultimo il mare aveva un colore viola, mentre nel primo la sterminata distesa d'acqua che circonda la casa è di colore verde. Entrambi i film si discostano molto dal libro. I registi a volte hanno idee curiose, forse non sanno leggere, o forse hanno letto un altro libro. Nel film russo, spacciato a quei tempi come la risposta d'oltre cortina al film USA "Odissea nello spazio" viene decantata la prima parte, noiosissima, che nel libro neanche compare, proprio non c'è. Ovviamente la critica l'ha osannata e questo perché, nelle versioni post anni Settanta, la prima parte viene molto ridotta e quindi i critici possono dire che era bellissima perché nessuno mai potrà vederla. Io l'ho vista in una sala cinematografica di Finale Ligure, la città in cui venne trasmesso in anteprima nazionale, il cinema si chiamava "Ondina" ma in realtà era una sauna progettata per la sistematica eliminazione del genere umano. Sono tra i pochi sopravvissuti! Orbene nel film russo, nel finale (quasi quattro ore di sauna), si vede una superficie d'acqua verde che circonda una casa. Null'altro c'è dato sapere, tranne il fatto che in una giornata serena pioveva dentro la casa, solo dentro la casa, ovviamente. Nella casetta della foto non piove, né fuori né dentro casa, per fortuna. La casa sembra molto piccola, anche per le paperette e quindi, io che speravo che un dì giungesse qualcuno a svelare il mistero di una casa in mezzo all'acqua, ahimé, quel tale non è ancora arrivato. Grazioso e di buon auspicio il riflesso azzurro in basso: mi porta a credere che in una prossima foto l'annoso enigma venga al fine risolto.
Il cromatismo dei colori, il verde dell'acqua e il rosso del tetto, è accattivante. L'occhio ne viene attratto. Irrinunciabile lo scatto, da parte di chiunque transiti ai bordi di quel laghetto. Geo
Inez Correia Marques 15/06/2009 20:42
:-)I like it al ot
SempreGio 12/06/2009 23:52
simpaticamente carinissimaun caro saluto e buon we Gio
Franco Folgori 12/06/2009 22:05
Molto carina e simpatica...belli i colori vivaci...Daniele Ticò 12/06/2009 21:58
Composizione molto interessate!