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Chiesa di Santa Chiara a Matelica (da Tesori nelle Marche)

Chiesa di Santa Chiara a Matelica (da Tesori nelle Marche)

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Chiesa di Santa Chiara a Matelica (da Tesori nelle Marche)

Le Marche tutte, come gran parte d'Italia, sono uno scrigno di Tesori, dei quali per gran quantità poco conosciuti, come un'immensa cassaforte dove, grazie alla conformazione fisica della regione si sono create delle vallate secondarie e quindi meno trafficate, ciò ha pure influito lo spandere delle tradizioni, nonché anche alla salvaguardia dei dialetti, diversi in ogni valle.

La dove l'ancor esile fiume Esino accarezza le alture dell'Appennino Umbro-Marchigiano, quasi vicino alle sorgenti, nel fondovalle fiancheggiato a ovest dai monti Castel S. Maria e Tre Pizzi, e a nord-est dal San Vicino, a 354 mt. s.l.m. sta Matelica, una cittadina di origine romana di 10.000 abitanti.

La visita alla città permette di scoprire delle vere e proprie perle, per cui sarebbe impossibile condensare tutti i suoi Tesori in un'unica fotografia, tra le tante bellezze, ai primi posti c'è sicuramente la Chiesa di Santa Maria Maddalena o della Beata Mattia, che per la popolazione matelicense è indubbiamente uno dei vanti più sentiti.

Alla Chiesa è collegato il convento di Santa Chiara dove si osserva ancora la Sua regola, si trova all'estremità meridionale della città, costruita nel 1255, ma dell'antica fattura non rimane più nulla e deve la sua fama alla vita monastica che condusse la Beata Mattia.

La Beata Mattia nacque nel 1253 dalla nobile famiglia dei Nazareni, e contro il volere della famiglia, a soli diciassette anni entrò nel Monastero della Clarisse di S. Maria Maddalena che, dalla sua morte, venne chiamato della Beata Mattia, l’urna che contiene il suo corpo è opera dello stimatissimo orafo del Settecento Domenico Piani, si trova collocata alla base dell'altare maggiore dove la Beata fu badessa per ben quarant’anni.

L'intera costruzione nel tempo ebbe una funzione anche difensiva, come dimostra la presenza del suo alto campanile, risalente alla seconda metà del 400, che servì sicuramente da torre di avvistamento, diverse ristrutturazioni hanno modificato sostanzialmente l'architettura originaria della costruzione duecentesca, la chiesa venne ricostruita nel 1750 secondo i canoni del barocco, quasi rococò.

L'interno della chiesa a navata unica è uno spettacolo per gli occhi, tutto il decoro è impostato per attirare l'attenzione e suscitare meraviglia, mettendo in luce una spiccata fantasia di forme, dove l'oro ha sempre la parte dominante.

Tutta la chiesa, benché minuta e raccolta, attraverso le sue forme e superfici curve, appare in una visione dinamica, dove anche la luce aiuta a creare una realtà altamente emozionale, come in tutte le strutture barocche che portano a catturare lo sguardo, quindi stupire con l'esuberanza decorativa e la sontuosità!

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Section
Dossier Tesori nelle Marche
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Exif

APN Canon EOS 400D DIGITAL
Objectif ---
Ouverture 3.5
Temps de pose 1/20
Focale 18.0 mm
ISO 1600