Dicono di lei!

Dicono di lei!

Quelle due donne in secondo piano qui sembrano maldicenti ma nulla più di ciò era lontano dalla verità ontologica che stavo riprendendo. Debbo scusarmi con loro. La mancanza di cultura visiva su di essa costringe la Fotografia, prima ancora che il fotografo, a doversi scusare con i suoi involontari soggetti. Credo infatti che neanche conoscessero la protagonista o comunque sembrava assai improbabile, nella calca di folla di turisti che in quel momento popolava il Ponte Vecchio, che la conoscessero. Eppure è quella menzogna che può emergere, che emerge, dalle apparenze di questa “forma fotografica” che vi ho posto innanzi: il taglio stretto della foto sui soggetti; la giustapposizione degli elementi; il contegno delle due e più ancora l'espressione casualmente colta al volo nel volto in primo piano ...
E' proprio quella menzogna, appunto, che diviene la verità (o comunque una delle verità)
rappresentata in quest'immagine, la “verità fotografica”! La la verità “artistica”!
La verità di una qualunque rappresentazione artistica risiede infatti “solo” nelle apparenze della forma, che qui è forma visiva. Tutto il resto
(a cominciare dalla conoscenza previa o meno della realtà effettiva, per passare dai titoli e dalle didascalie, fino ai [pre]concetti che nutriamo personalmente su di essa realtà) è insignificante ai fini della lettura dell'opera e del suo valore artistico ...
(nota dell'autore)

L'ARTE E' MAGIA LIBERATA DALLA MENZOGNA DI ESSERE VERITA'
(Theodor Adorno)