DORA MAAR

DORA MAAR

Picasso a Vallauris 1952
Robert Doisneau
Stampa originale alla gelatina d’argento

Scultura in filo metallico e lamiera
Progettato per il monumento a Guillaume Apollinaire
Parigi 1928

Ritratto di Dora Maar
Olio su tela – Parigi 1937

Milano, Palazzo Reale 28-09-2012
Foto di amc - Elab amc

Dora Maar , di madre francese e padre croato, era vissuta a Buenos Ayres fino al 1925.
Trasferita a Parigi aveva iniziato a fare la fotografa.
Fu il poeta Geoges Bataille con cui ebbe una relazione ad introdurla nella cerchia dei surrealisti, dove strinse amicizia con Man Ray, Breton e Paul Eluard che nel ’36 al Café Les Deux Magons la presenterà a Picasso.
Un colpo di fulmine.
Dora è splendida, ha solo 28 anni, i capelli neri e gli occhi blu, parla perfettamente lo spagnolo con voce bassa e gutturale, è una donna intelligente e misteriosa.
Picasso ha 54 anni ed è ancora sposato con Olga.
La passione fa sì che lui per un anno smetta di dipingere per comporre solo poesie d’amore.
Il momento è cruciale: nel 1937 gli amici fotografi di Dora, Robert Capa e Henri Cartier-Bresson, sono già partiti per la Spagna al fine di documentare la guerra civile, ma lei resta a Parigi per il suo nuovo amore.
Intanto Picasso inizia a lavorare al Guernica, un quadro di enormi dimensioni e Dora lo fotografa mentre dipinge il capolavoro in giacca e cravatta, salendo e scendendo da una scala e usando una scopa come pennello.
L’amore è divenuto l’energia indomabile che nutre il lavoro.
Di questa infinità di foto scattate da Dora a Picasso oggi ne restano soltanto una sessantina.
Il loro rapporto si conclude nel 1946 quando Picasso s’invaghisce di un’altra donna.
Dora ha una lunga fase depressiva ed entra in analisi da Jacques Lacan, rimanendo per anni in stato di auto-segregazione.
A chi le chiederà il perché di tanta solitudine risponderà : “Dopo Picasso, soltanto Dio.”
Muore sola nel 1997.
(Appunti da "Il Volto dell’Amore" di Flavio Caroli)