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Renzo Baggiani


Premium (Pro), Firenze

FESTA DEI CERI - 14

Provate con questa colonna sonora:
http://www.youtube.com/watch?v=94dY-QxjDiE

Fotografia digitale del 2006
2^ SERIE: "La corsa"

La Festa dei Ceri si svolge a Gubbio, in provincia di Perugia, il 15 maggio
d'ogni anno. La tradizione vuole che sia una festa religiosa cattolica in onore
di sant'Ubaldo Baldassini, vescovo e patrono di Gubbio, che morì nel 1160,
e sarebbe il frutto della trasformazione di un'originaria offerta di cera che le
corporazioni medievali eugubine donavano al patrono.
I Ceri sono tre "macchine" di legno coronate dalle statue di Sant'Ubaldo
(patrono di Gubbio), San Giorgio e Sant'Antonio Abate, innestate vertical-
mente su altrettante barelle, a forma di "H", che ne permettono il trasporto
a spalla; il loro peso è di circa 300 kg (oltre 400 con la barella).
Non è soltanto il peso che rende difficoltoso il loro trasporto (in realtà, corsa),
quanto l'altezza, la velocità, le asperità del percorso e i cambi al "volo"
(dette mute) tra i portatori in corsa ...

NOTA DELL'AUTORE
- Queste immagini sono il frutto della digitalizzazione da diapositive a colori
da me scattate negli anni 1994/1999 (circa), più un esiguo numero scattate
in digitale nel 2006 .
Anche coloro che non conoscono l'evento si renderanno ben conto
della difficoltà e talvolta persino del pericolo insito in queste riprese!
Buona visione!

Commentaire 13

  • Enrico Dalbosco 26/03/2014 11:32


    (14) UNO STRAORDINARIO, IMPONENTE, EPICO AFFRESCO
    (vedi anche il mio commento al 24° quadro)
    FESTA DEI CERI - 24 (di 24)
    FESTA DEI CERI - 24 (di 24)
    Renzo Baggiani
    14 - Un suggestivo scorcio e un momento particolarmente drammatico, con le tre grandi macchine dei Santi trascinate in corsa nella stretta via...
    Riprendere una simile scena, lo intuiamo e ce lo dice chiaramente anche l'Autore, presenta diversi gradi di difficoltà anche fisica, e anche in questo caso Renzo ha compiuto un altro miracolo di composizione, rendendo perfettamente l'idea del rischio (le macchine sono pericolosamente inclinate, e potrebbero da un momento all'altro sfuggire al controllo e rovinare sulle case) e dell'enorme sforzo fisico e di coordinamento psichico che l'impresa richiede ai portantini: il magistrale primo piano coglie l'attimo, e ci dà la sensazione fisica di quello che sta succedendo - basta leggere le smorfie degli sforzi, lo stringere dei denti, l'inclinazione delle gambe, lo strisciare dei piedi che quasi non si sollevano da terra, la grinta e la concentrazione del conduttore della prima macchina, dal quale dipende il buon esito della corsa.

    Grazie ancora, Renzo!
    Enrico D.
  • Carlo.Pollaci 19/03/2014 17:00

    Reportage veramente coinvolgente. Tutte le immagini esprimono un forte dinamismo che consente allo spettatore di partecipare emotivamente all'evento.
    Un caro saluto,
    Carlo
  • adriana lissandrini 18/03/2014 21:27

    continuo a seguire con vivo interesse questa la chiamerei quasi epopea, scrutando le espressioni, intuendo gli sforzi, la volontà, il senso di collaborazione...mi piace molto l'interpretazione di Luciano. Grandioso reportage, Renzo
  • ennio valotto 18/03/2014 9:33

    Unico il racconto fotografico , unico e splendido , una sequenza di fotografia che documentano la gente , gli sforzi , l'impegno concentrandosi nelle facce , sulle espressioni , sui movimenti.
    Guardando sembra di udire incitamenti , respiri affannosi , le urla della folla che guarda ed accompagna.
    Impattante
    Ciao Ennio
  • isabella bertoldo 17/03/2014 23:37

    grande reportage....da sequenza cinematografica...complimenti per il tuo ardire oltre che per la sapienza fotografica!
  • Annamaria Regia 17/03/2014 19:59

    sono fantastiche queste tue foto
    sono dei documenti bellissimi
    saluti Annamaria
  • Simonetta Cattaneo 2 17/03/2014 16:03

    Come avevo previsto. Preferita!
  • Luciano Caldera 17/03/2014 15:10

    Questa seconda serie della corsa, così drammatica per l' enorme sforzo dei partecipanti, così magistralmente mostrato, potrebbe essere una metafora di una società sana, dove tutti si dovrebbero aiutare e collaborare per raggiungere uno scopo comune ...
  • Renzo Baggiani 17/03/2014 13:05

    @ M.Lupi ...
    Questo tratto in discesa è chiamato "La Callata dei Neri"; considera che la scendono a rotta di collo e la prima volta che lo vidi rimasi pietrificato dalla paura, per loro e per me. Però scattai lo stesso le foto che seguiranno.
    I ceri rimangono sempre in questo ordine senza dover superarsi.
    I primi sono i ceraioli di S. Ubaldo (Gialli) e devono cercare, una volta giunti al traguardo del Santuario, di distanziare gli altri due ceri quel tanto per posare a terra il cero e chiudere il portone lasciandoli fuori a implorare di essere accettati.
    Viceversa, quelli che sono dietro, S. Giorgio (Blu) e S, Antonio (Neri9, devono fare in modo di non farsi chiudere fuori .
  • Ewa.P 17/03/2014 13:04

    Stupenda!!! gran bel reportage, bravissimo e complimenti!! ciao
  • claudine capello 17/03/2014 12:58

    questa è davvero splendida !!! che proporzioni si possono misurare ! bravo uno splendido reportage cl
  • M Lupi 17/03/2014 12:52

    Sforzo notevole, a mio avviso la discesa è peggio della salita, una sola domanda: come fanno a superare gli avversari su quelle stradine?
    Reportage interessante.
    Marco