il borgo di c'era una volta
c'è solo il canto (forte) degli uccelli e l'aria trasparente
mattoni consunti e chiodi arrugginiti rimasti lì
per fissare una memoria e non farla evaporare
poca biancheria stesa a testimoniare la presenza dell'uomo.
Il rumore del mondo abituale é ovattato in tutta la sua inutilità
dimenticato, quale superflua contaminazione;
e la mente corre veloce, apre cassetti che sembravano vuoti,
con stupefacente precisione
a ripescare un profumo, un ricordo... che é sempre stato lì...
riscopre una lingua apparentemente dimenticata, ridà voce ad antichi racconti....
parlano di domeniche pomeriggio assolate
infinite passeggiate in bicicletta con papà
la sua andatura buffa ed io davanti nel seggiolino
la mia manina stretta sul manubrio, l'altra a tormentare il campanello
sinfonia allegra della catena arrugginita
sole e ombra giocano a mosca cieca tra le fronde degli alberi
rovi che lasciano un misto di prurito e bruciore sulle gambe
l'ombra ci rincorre veloce... tra un sasso e il sentiero...
voce improvvisa e potente del torrente
silenzio assordante del lago
pescatori senza orologio e papere chiacchierine
l'odore viscido delle trote
ronzio di api e un'altalena scolorita
fosso e zanzare
gelato e lupini
fontanella, pozzanghera, insalata matta,
l'odore del bucato steso al sole, la coccinella sul filo
galline nella corte grande
il trattore del contadino, l'aria fresca della stalla e le mucche in fila
cocci di gerani, vecchietti su sedie di paglia... cocci di vita...
menta, basilico e salvia
ghiacciolo al limone con la stecca di liquirizia
e la firma di dita appiccicose sulla tovaglia di plastica
* * * * * *
LUI, il borgo, é sempre lì,
accovacciato tra i campi,
più solitario e sonnacchioso di allora,
ormai senza animali e con pochi abitanti nostalgici (e un pò gelosi) a godere di tanta pace.
Resta vicino a casa e a volte basta uno sguardo rientrando la sera
per gustare una piccola evasione.
L'altro giorno tra i turisti di pasqsuetta rincorrevo queste storie
quando da dietro un muro è arrivata musica di festa e profumo di cibo...
là nella strada dimenticata, una porta é stata nuovamente aperta!
E' la vecchia osteria dove i miei genitori hanno fatto il pranzo di nozze.
roby burchi 20/04/2010 14:27
Bello il collage! Molto suggestivo e malinconico, come le splendide parole della tua poesia! Io te l'ho sempre detto, perchè non fai sul serio e ti metti a scrivere, sei davvero molto brava!Un abbraccio,
roby
Vanessa Smaniotto 16/04/2010 19:57
Una sola parola per descrivere questa foto:Stupefacente!!!
Vanessa
Christian Bertero 15/04/2010 10:02
Sono commosso ... che scrittura fine, delicata, con profumi di una volta, vibrazioni colte ieri e l'altro ieri,memoria frusciante di armonie silenziose ormai, stesso sguardo preciso di fanciulla ... il tempo se ne va
Lucia e gira la terra e volano le rondine e le nostre lacrime non si vedono più ...
Christian
corallo giorgio 14/04/2010 20:59
Le tue foto, le tue parole, quasi da Arcadia,mi hanno fatto un po' di nostalgia.
Mi ricordo 50 (cinquanta) anni fa quando ero
fidanzato con la mia Germana. La casa somigliava
alla casa della foto. Adoravo quei posti come te.
Amarcord.!!
Bravissima, grazie per questo bellissimo flash.
Un abbraccio e ciao
Luigi (Gigi) Tarasca 14/04/2010 15:54
Brava Lucia e simpaticissima la foto-collage!Stupenda ogni parola che hai così ben amalgamato con le altre ed incredibilmente, follemente felice la conclusione...
Claudio Micheli 14/04/2010 13:35
Molto bella e varia composzione!Ciao
Salvatore Lumia 14/04/2010 13:03
Bella composizione...vi si racconta una storia
groc 14/04/2010 3:04
Bravissima, Lu!Mi piaceno tanto la composizione e il commento.
Joan