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"Il cammino" di Diego Barbieri

"Il cammino" di Diego Barbieri

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"Il cammino" di Diego Barbieri

Dati di scatto:
Macchina: NIKON D300
Obiettivo: Nikkor AF-S 17-55mm f/2.8G
White balance: Auto
Exposure time [s]: 1/13
F-Number: F2,8
Focal length [mm]: 20
ISO value: 400

Scatto in raw
Post: CaptureNX2, Gimp (desaturazione e maschera di contrasto)

di Diego Barbieri

Commentaire 12

  • Diego Barbieri 03/11/2009 9:23

    Sono intervenuto sulla foto seguendo le vostre osservazioni.

    Il cammino - 2
    Il cammino - 2
    Diego Barbieri


    Personalmente trovo che il crop abbia rivelato molti limiti di questo scatto.
    La composizione rispetta (non so se sia un pregio o un difetto :-) ) la regola dei terzi con la precisione di un farmacista.
    Ho sottoesposto di uno stop lo scatto in raw e aumentato i mezzitoni per avere maggiore scala di grigi. L'effetto di profondità della gradinata ne ha guadagnato.
  • Vincenzo Galluccio 02/11/2009 19:31

    Trovo utile e bello quanto scritto da Diego Barbieri, ovvero c'è lo spirito giusto, l'onesta intellettuale senza la quale non si va da nessuna parte, l'intelligenza di chi ha capito che la relazione con l'altro e' imprescindibile da tutto il resto, infine il racconto della sua foto mi serve per capire quanto "attento" sono stato nella lettura della foto.
    Inoltre le parole di Francesco Torrisi sono rivelatrici di un pensiero che mi accomuna a lui e forse ad Erwitt (?) che scrive che: " quando è ben fatta, la fotografia è interessante, quando è fatta molto bene, diventa irrazionale e persino magica, non ha nulla a che vedere con la volontà o il desiderio cosciente del fotografo. Quando la fotografia accade, succede senza sforzo, come un dono che non va interrogato né analizzato."(Elliott Erwitt)
  • Francesco Torrisi 02/11/2009 11:03

    @Diego
    complimenti per lo spirito con cui approcci Agora.
    Qui c'è sempre da imparare, non solo per chi mette le proprie foto in discussione, ma anche per chi si sofferma da semplice osservatore.
    Io però mi sono fatto una personale idea sulla fotografia e sarebbe che per quanto ci esasperiamo a crearci una conoscenza tecnica più vicino possibile alla perfezione...sul campo di battaglia la storia è sempre un'altra...
    Non so se giochi a tennis, ma per qualunque altro sport è la stessa cosa: puoi sapere in modo maniacale la tecnica del dritto perfetto, sapere quali muscoletti ti servano...come si devono muovere le gambe.., quale sarebbe l'impugnatura corretta...
    Ma alla fine solo un grande e continuato allenamento di farà mandare la palla lì dove volevi ...e senza doverci stare a ragionare su...perchè se ti devi fermare a ragionarci su ogni volta..... la pallina ti sorpassa e buonanotte ai suonatori...
    Morale?....scattare..scattare..e scattare ancora...solo così si affina quella dote del fotografo che di istinto e non di cervello ti centra l'inquadratura giusta con la giusta luce ed i giusti settaggi di volta in volta...
    Se non fosse così, se non intervenissero fattori come doti personali, allenamento, istinto etc etc...saremmo tutti o a giocare al Foro Italico o sotto contratto con Magnum Photos.

    Quindi: scattare tanto...studiare tanto...

    HO SCOPERTO L'ACQUA CALDA!!!! ;o)

    Ciao
    Francesco
  • Diego Barbieri 02/11/2009 10:00

    Vorrei ringraziare tutti quelli che sono intervenuti su questo mio scatto. Commenti come sempre azzeccatissimi e di cui terrò conto in futuro.

    Ho trovato estremamente formativa la discussione e vorrei continuare a confrontarmi, raccontandovi un poco lo scatto, per capire come avrei potuto fare meglio.

    La foto è stata scattata all'interno della scala coperta della Sacra di S.Michele in Val di Susa. Quella che si vede in alto è la porta che da accesso alla prima balconata. Non c'è stato flash di schiarita.
    Questo dovrebbe spiegare i dati di scatto.
    In effetti il tempo per soffermarsi era limitato. Entro mezz'ora avrebbe dovuto concludersi al visita (ottima intuizione!). Non ho voluto fare tagli alla foto per valutare la mia capacità compositiva con la macchina in mano (ahime dai commenti non è stato un successo :-) ) e il bn è stato fatto tentando di conservare quanti più dettagli possibile nelle ombre.

    La foto, lo ammetto, è nata in modo casuale, ma poi è stata studiata. Un primo scatto in priorità di apertura mi ha dato l'idea, successivamente lo ho ripetuto per svilupparla. La luce in cima alla salita e la fatica dei visitatori per raggiungerla, magari un po banale, ma questo è il tema che ho cercato di trattare. Il punto cui sono dirette le persone è proprio la luce e l'uscita.
    Ho ripetuto diversi scatti, mentre passavano le persone e questo mi è parso il migliore, per composizione e personaggi. La figura a destra è un sacerdote e mi ha colpito la sua postura e le mani dietro la schiena in un atteggiamento quasi di riflessione nella salita. Le figure riprese di schiena dovrebbero 'spersonalizzare' (che brutta parola, non ne trovo di più adatte) i soggetti, di modo che l'osservatore possa riconoscersi in una di esse.

    Ancora grazie
    Diego
  • Carlo Pollaci 29/10/2009 14:58

    Buona l'ida, ma è rimasta inespressa.
    La foto non riesce a essere "convincente". Le luci risultano irreali: il controluce è contraddetto dalla sorgente luminosa contraria: nonostante lo scorcio, l'immagine è "piatta" e non "profonda" come dovrebbe essere.
    Anche l'inquadratura risulta dispersiva: il gruppo delle tre persone in alto a dx, molto interessante, è soverchiato dalla massa dei gradini e dalla figura indistinta sulla sx.
  • Luca Ciardiello 29/10/2009 11:11

    L'idea di comunicazione ed il punto di presa ci sono.
    Manca però, a mio avviso, tutto il resto.
    Poi credo che se la foto comunica realmente l'osservatore non si pone tante domande: la risposta è direttamente nell'immagine.
    Il taglio in sinistra è "disorientante", il controluce appare molto disturbato ......
    Insomma ......
  • Vincenzo Galluccio 24/10/2009 12:30

    Premesso che l'immaginario fotografico e' uno spazio infinito in grado di contenere tutto ed il contrario di tutto, questa foto mi appare come quegli scatti casuali ed un po' "banali" dove a posteriori si è appiccicato un titolo intelligente.
    Perdonatemi, amo poco il "perbenismo" linguistico.
  • Massimo Fiore 22/10/2009 17:20

    Avrei giurato che vi fosse una schiarita con il lampeggiatore, riflesso sui tacchi di chi sale a sinistra.
    Non mi piace quella "troppa luce" della scalinata in primo piano; però, ripescando nella memoria delle mie letture, mi si è, d'immediato, presentato Barthes: in questa immagine c'è PUNCTUM, mio parere, nelle mani dietro la schiena del primo soggetto sulla destra.
    Di lì nascono le mie domande: è una persona anziana? è una persona pensierosa? è una persona spensierata? è una persona sola? torna a casa? è un turista?

    Ecco, il mio acume visivo, la mia immaginazione sono stati colpiti: c'è concept, per usare una terminologia anglofona cara a Francesco; c'è Punctum, non solo Studium.
  • Pier Giorgio Mariani 22/10/2009 15:11

    Mi piace l'idea del cammino verso la luce. Anche l'inquadratura da una buona idea di movimento e di salita. Forse paradossalmente avrebbe avuto più enfasi se fosse stata meno nitida. Ma cmq bello scatto !!
  • Francesco Torrisi 21/10/2009 18:26

    Questo scatto "contiene" sicuramente il concept..
    Senza leggere il titolo ho visto una salita...quale vita non ha una salita?...il titolo veste bene il visual.
    Esaminando tecnicamente lo scatto dico di primo acchitto che mi da un forte fastidio la persona a sx tagliata malamente (fianco e testa).
    E se Marco (Brembo) dovesse venire e sostenere la sua tesi...perchè di spalle?...in questo caso non so se dargli ragione o meno..è una salita dove si procede per uscire..a meno che non si effettuava da sopra le spalle sono inevitabili...ma allora perchè cito Marco?..perchè anche se giustificata la ripresa da dietro...a me vedere in questo scatto tanti lati B da un filo di fastidio...forse sempre per quella figura tagliata ed invadente di cui mi sono già lamentato.
    Sicuramente e senza leggere i dati di scatto, la situazione ambientale e di luce non era delle più favorevoli, quindi almeno in questo occorre dare menzione all'autore/ice di essere stato capace di portare lo scatto a casa.
    Forse addirittura c'è troppa luce...visto il luogo se ce ne fosse stata meno si sarebbe vissuto meglio la contestualizzazione con l'ambiente circostante...
  • Carlo Atzori 21/10/2009 17:20

    Dai dati di scatto forniti immagino che questa foto è stata fatta quasi al buio se non addirittura in notturna....non ne capisco il motivo...mi sembra che comunque c'erano gli spazi temporali per poter scattare questa foto in altri orari sempre che non si tratti di un posto che è aperto al pubblico solo in determinate ore del giorno.....
    ora passiamo alla foto....cerco i lsoggetto, da un pò che navigo all'interno della foto e non riesco ad individuarlo....viraggio in BW di pessimo livello, la scala dei grigi è ridotta al minimo, pochi neri pieni ed altrettanti bianchi che possano dare contrasto effettivo, che dia intensità, eppure la nikon usata e l'obbiettivo no nson oesattamente materiali di ripiego, si sta aprlando di ottimi e pregiati materiali elettronici e tecnici, con u nsignor obbiettivo.....eppure, in questa foto no nnoto nessun pregio da rilevare....passiam oalla composizione: tagli e ritagli, senza un motivo che renda credibile la composizione, persone di spalle, una scala.....il prblema di una foto sta nell'arrivare interamente per quello che è, per come è stata concepita e danche il titolo non aiuta...queste persone non stann ocammninando, salgono su una scala, faticano, ancora più del camminare e non si vede nè dove vann one da dove sono partiti...
    Mi dispiace essere così diretto, ma questa foto non mi arriva, senza nulla togliere all'autore, sicuramente è un problema mio che non sono riuscito ad interpretarla.