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Il manovale facchino (da Tra Arte e Mestieri)

Il manovale facchino (da Tra Arte e Mestieri)

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Il manovale facchino (da Tra Arte e Mestieri)

Continua la mia ricerca sulle ceramiche de'artista pesarese Bruno Baratti, che in una serie di bassorilievi ha voluto elogiare i mestieri presenti nel mondo del lavoro, intorno agli anni '50/'60 del ventesimo secolo nella provincia di Pesaro e Urbino.

Anche la manovalanza ha avuto la sua importanza nel rilanciare la nostra economia dopo i disastri della guerra, così pure il facchino, o meglio riconosciuto come scaricatore di porto in genere, è stato quindi rappresentato in un bassorilievo.

Gli scaricatori di porto, nel gergo del lavoro vengono sempre etichettati come un uomini "duri", per la pesantezza del loro lavoro; persone che non si risparmiano negli sforzi, spesso benissimo riconoscibili nei loro volti segnati dal dolore e dal loro camminare spesso appesantito.

Nell'opera in questione viene rappresentato un lavoratore di uno scalo ferroviario, che non è dissimile a tanti altri umili lavori, uomini vecchi e giovani, che con orgoglio hanno reso e rendono vivo il nostro paese con la loro fatica quotidiana.

Il facchino è un mestiere che lo si può benissimo abbinare al contadino, sempre ricurvo sotto il sole che zappa il terreno, oppure il minatore sempre costretto a lavorare in intimo contatto con la nostra Madre Terra, così pure il manovale, comunque operai che per portare a casa il salario sono sempre stati costretti a vivere in simbiosi col sudore della fronte e la fatica!

Sono tanti gli antichi mestieri manuali, oggi ormai scomparsi, perché con l’ausilio della tecnologia in tutte le sue sfaccettature, quindi soppiantati i vecchi lavori di fatica, i prodotti vengono lavorati, spostati e trasportati a mezzo di macchine che offrono servizi altri più consoni alle nostre esigenze, nonché più sicuri.

Ma forse qualcuno di questi mestieri ormai estinti, rimane per farci ricordare il nostro passato e la fatica subita dai nostri padri o nostri nonni, generazioni di uomini che giornalmente vivevano per portare a casa un tozzo di pane e sfamare le proprie famiglie, con il frutto del loro sudore e spesso anche ingegno per trasformare gli ideali in una realtà concreta.

Spesso il termine "scaricatore di porto" viene usato come insulto, non c'è concetto più sbagliato, è solo un sciocco pretesto usato da persone codarde per denigrare questi lavoratori, invece sono uomini che svolgono mansioni dure, pesanti per una manciata di stipendio, tanto che l'artista Bruno Baratti ha sentito il rispettoso dovere elogiarlo con un bassorilievo in ceramica; come un monumento alla fatica, quasi fosse un'ode!

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Dossier Tra Arte e Mestieri
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Exif

APN Canon EOS 400D DIGITAL
Objectif ---
Ouverture 5
Temps de pose 1/30
Focale 117.0 mm
ISO 800