IL NUMERO

IL NUMERO

Durante gli anni seguenti all'Unità d'Italia si verificò un soprannumero di giovani iscritti nelle liste di leva, a fronte del fabbisogno dell'esercito. Si pensò, quindi, di usare la sorte per stabilire chi dovesse essere trattenuto in caserma e chi rimandato a casa. Il sistema che la legge prevedeva e che durò fino alla prima Guerra Mondiale era semplice e stabiliva che i coscritti, o il sindaco in loro rappresentanza, estraessero un numero a sorte: quelli che lo ottenevano basso (tra1a 55) dovevano prestare servizio, quelli col numero alto ne erano esentati e tornavano a casa. (da qui deriva l'espressione popolare relativa ai coscritti: Tirare il numero)
Siccome la ferma durava tre anni, era normale che i ragazzi si appigliassero a tutte le raccomandazioni possibili e in ultima istanza anche ai santi del paradiso, per avere un pò di buona sorte. A tale prassi non si sottrasse il mio bisnonno Domenico, classe 1851, che alla chiamata di leva del 1871 si raccomandò al santo suo omonimo, estrasse il n°87 e fu quindi esentato e congedato. Ne lasciò testimonianza con questo quadro, quasi un ex voto, che da 152 anni sta appeso in casa mia,