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Luciana Faltoni


Free Account, Arezzo

Illusion

Passeggiando per le strade le vetrine natalizie manifestano tutta la loro bellezza di colori, luci e ci raccontano di grandi e lussose serate di gala... sono immagini che fanno sognare, ma che per molti rappresentano una mera illusione, considerati i tempi che corrono....

Just an illusion: http://www.youtube.com/watch?v=nI9ViT6EM8I

Commentaire 11

  • marco carreras 02/02/2010 15:40

    Gran bella foto e colpo d'occhio
    Complimentoni
    Ciao
  • R. Brex. 20/01/2010 21:26

    illusioni in ntutti i sensi ....
    certo che è splendido l'effetto di eleganza/sfarzo e allo stesso non definizione del dentro, del fuori ... poi il manichino smaterializzato è un autentico valore aggiunto, oltre al tema della tua foto!
  • Gianni Izzo 05/01/2010 18:59

    Questa è una magnifica foto perchè il dentro ed il fuori si confondono come per magia.
  • Geo Portaluppi 15/12/2009 14:58

    Il manichino s'è fatto parte diligente diventando per questa occasione trasparente. Forse s'illude, l’impertinente, con la sua farneticante mente fatta di puro niente, che la sua plastica venga confusa con il vetro e, mercé una fantastica assimilazione di cui solo i pupazzi e i loro affini conoscono la ricetta, possa defluire attraverso la lastra della vetrina e alfine sortire fuori all'aria aperta, in tutta fretta, con mossa lieve e suadente e mescolarsi in mezzo alla gente e passare inosservata e fuggiasca, come il ghibellin di progenie tosca, e sentirsi affrancata da quella sua orrenda prigione che l'ha a lungo rinchiusa ed esposta all'occhio indiscreto del passeggere, che nome non ha e se invece l'ha, lo tiene segreto.
    Uh, uh, sogni di manichini! desideri di birichini che vivono dentro al benessere e non l'apprezzano. Noi, gli umani, quelli che stanno all’esterno, al freddo e al gelo, ci incantiamo e soffermiamo davanti a quei mondi irreali e facciamo sogni impossibili, stravaganti, e ci immaginiamo, schiacciando forte il naso contro il freddo vetro, di passare dall’altra parte, di superare quella cristallina barriera che ci divide dal sogno di un salotto lussuoso dove vorremmo depositare le stanche ossa, che percosse son da mille batoste, da stangate, dai duri travagli della vita che di prammatica inizia con un lacerante vagito e si conclude con un sommesso rantolo, quando il bandolo di quella arruffata matassa che è la nostra vita s’è, come i petali di una consunta rosa, sfiorita tra le dita.
    « Rose rosse per te, ho comprato ‘sta sera…. e il tuo cuore lo sa cosa voglio da te… » cantava Massimo Ranieri e stupendi fiori purpurei duettano con due candelabri dorati che in groppa portano diafani ceri, dritti e austeri che guatano severi i tripudianti acini d’uva platinata che il sole di Sicilia ha arricchito di luce e dolcezza, e fanno tenerezza i pasticcini con la ciliegina in testa, pronti a fare festa con le noci e i ricchi pompelmi che, per via dei loro grani, vorrebbero sfilare come svettanti granatieri, ma non hanno gli elmi e pertanto ristanno in una coppa, indossando la vermiglia cappa dei paludamenti migliori. Tra splendori abbaglianti e ammiccanti anche quest’anno il Natale si fa avanti con la sua forzata baldoria, una esultanza pompata, che una volta passata la festa lascia in bocca un’aria mesta che ci fa rimpiangere i giorni in cui credevano di stare peggio, e invece il peggio deve ancora fare la sua cruda comparsa. Tavola e addobbi sono una scintillante isola di inconsistenti promesse, una tavolozza di colori su cui però incombe un arcigno muraglione di dickensiana memoria, grigi mattoni che stanno per inghiottire una delle icone del Natale, che di anno in anno va sempre più male, fino a quando assisteremo un dì al suo funerale. L’immagine intera è listata a lutto da una spessa cornice nera. C’è chi propone di conferire al Natale una cadenza olimpionica, con ricorrenza una volta ogni quattro anni e ci sono altri che sostengono che anche le Olimpiadi hanno una frequenza troppo lesta. Se non fosse per i bambini, forse sarebbe meglio fare a meno di questa festa. Ma i pargoli ci sono e i loro sorrisi, quando viene Natale, è compenso che ci ripaga di ogni amarezza. Regaliamo a loro, anche quest’anno, una carezza.
    Auguri e grazie per la gradita visita. Geo.
  • Rossella Viccica 14/12/2009 9:44

    Bella la vetrina e bello lo scatto, almeno ci lustriamo gli occhi!
  • Franco Lecis 14/12/2009 9:01

    Un bellissimo gioco di riflessi, luci e colori sono veramente belli
  • Fabio Sguazzin 12/12/2009 9:18

    molto bella questa composizione buoni i colori
  • Stefania Ponzone 12/12/2009 2:02

    Complimenti al vetrinista, a te e... noi tiriamo la cinghia!
  • maurizio bartolozzi 11/12/2009 19:31

    Composizione un pò caotica,bello però e assolutamente condivisibile il pensiero che accompagna la foto.
  • Perani Adriano 11/12/2009 18:20

    lasciamo che i tempi corrano pero la foto e veramente bellaaa braaa ciao