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Dovrei scappare a fare la spesa ma questa discussione mi intriga molto, difficile dire dove finisce il destino e dove inizia la nostra volontà di cambiarlo. Certo dove e come si nasce influenza eccome, Hai mai visto un Agnelli fare l'operaio o un operaio diventare capo di un'industria? Almeno in Italia é molto molto ma molto difficile. A volte é persino difficile liberarsi dalle nostre paturnie mentali.
Comunque la tua foto fa pensare e questa é la tua firma sempre. Far pensare, mettere in moto il cervello per chi ce l'ha.
“Per quanto concerne il povero albero( che non è dotato di volontà propria), esso per forza soggiace al volere di chi volontà ne ha: l'essere - chiamiamolo così – umano”: lo sapevo che l’avresti detto, per questo ci avevo aggiunto l’inciso “in quanto soggetto al destino” , ovvero per dire che se ciascuno ha il proprio destino, è come se ciascuno non avesse una sua volontà circa la strada da percorrere nella vita, appunto come se fosse un albero.
Per l’ovvia domanda, penso che chi nasce tondo non può morire quadrato.
Ciao
@GenioLom
"Fabrum esse suae quemque fortunae"... un pensiero talmente convincente che se ne conoscono diverse versioni attribuite a vari personaggi. Questa è di Sallustio, che riferisce le parole esatte di Appio Claudio.
Per quanto concerne il povero albero( che non è dotato di volontà propria), esso per forza soggiace al volere di chi volontà ne ha: l'essere - chiamiamolo così - umano.
In questo caso: gli è andata bene salvandosi dalla deforestazione dell'area, oppure gli è andata male, e dal vivaio dove si trovava avrebbe potuto prendere destinazioni migliori ?
Chi può dirlo....
Però stiamo parlando di alberi, che non hanno capacità decisionali.... Per l'Uomo il destino è rappresentato o da altri uomini dotati di una volontà precisa di sottomettere i propri pari, oppure da un' Entità superiore che ha un proprio piano e tutto decide conseguentemente, possibilità a cui però io non credo, non avendo per me alcun senso. Sono più propensa a credere che il destino di ogni singolo uomo sia fortemente condizionato dal carattere che si ritrova.
A questo punto l'ovvia domanda sorge: può l'Uomo di buona volontà modificare il proprio carattere?
Grazie di aver dato vita a una discussione interessante CIAo!
prigioniero, povero albero! Come noi, prigionieri (e stop): volevo scrivere "di noi stessi, del ns mondo, di ..., di ..., di ..., ma non rendeva abbastanza.
ad ognuno il suo destino: sono d’accordo. E non posso non essere d’accordo, specie considerando che tutti quelli – e credo siano in molti – che vorrebbero una vita diversa sono “costretti” a tenersi quella che hanno, risultando impossibile percorrere un'altra strada. Che poi, questo destino sia predestinato oppure segue delle sequenze casuali che si intersecano con altre casualità, determinando un certo percorso, è altra questione. Quello che, invece, mi sento di dire è che qualunque sia il destino, esso conferisce sempre un significato ed uno scopo alla vita individuale per il semplice fatto che ogni individuo esiste, ed anche a sua insaputa incide su altre vite, e, sia pure in maniera infinitesimale, incide sulla storia del mondo.
Trovo la foto veramente bella e significante nella sua offerta di una pluralità di interpretazioni: per me l’albero era destinato a scampare alla distruzione e a rimanere solo in un mare di cemento: questo era il suo destino. Un destino a cui l’albero non poteva sfuggire in nessun modo, non avendo l’albero - in quanto soggetto al destino - alcuna volontà propria.
Come la mettiamo col fatto che tempo fa postai una foto per rappresentare un noto aforisma di un certo Appio Claudio, il quale disse che l’uomo è l’artefice della propria sorte? La risposta è semplice: ho cambiato idea.
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paolo barbaresi 02/09/2016 17:46
un minimal posto troppo al centro,ma denota ricerca e etica fotografica.Lucia Durante 02/09/2016 16:52
Dovrei scappare a fare la spesa ma questa discussione mi intriga molto, difficile dire dove finisce il destino e dove inizia la nostra volontà di cambiarlo. Certo dove e come si nasce influenza eccome, Hai mai visto un Agnelli fare l'operaio o un operaio diventare capo di un'industria? Almeno in Italia é molto molto ma molto difficile. A volte é persino difficile liberarsi dalle nostre paturnie mentali.Comunque la tua foto fa pensare e questa é la tua firma sempre. Far pensare, mettere in moto il cervello per chi ce l'ha.
gino lombardi 02/09/2016 8:55
@ Cris“Per quanto concerne il povero albero( che non è dotato di volontà propria), esso per forza soggiace al volere di chi volontà ne ha: l'essere - chiamiamolo così – umano”: lo sapevo che l’avresti detto, per questo ci avevo aggiunto l’inciso “in quanto soggetto al destino” , ovvero per dire che se ciascuno ha il proprio destino, è come se ciascuno non avesse una sua volontà circa la strada da percorrere nella vita, appunto come se fosse un albero.
Per l’ovvia domanda, penso che chi nasce tondo non può morire quadrato.
Ciao
ann mari cris aschieri 02/09/2016 6:29
@ Ringrazio tutti per il contributo, CIAo!ann mari cris aschieri 02/09/2016 6:23
@GenioLom"Fabrum esse suae quemque fortunae"... un pensiero talmente convincente che se ne conoscono diverse versioni attribuite a vari personaggi. Questa è di Sallustio, che riferisce le parole esatte di Appio Claudio.
Per quanto concerne il povero albero( che non è dotato di volontà propria), esso per forza soggiace al volere di chi volontà ne ha: l'essere - chiamiamolo così - umano.
In questo caso: gli è andata bene salvandosi dalla deforestazione dell'area, oppure gli è andata male, e dal vivaio dove si trovava avrebbe potuto prendere destinazioni migliori ?
Chi può dirlo....
Però stiamo parlando di alberi, che non hanno capacità decisionali.... Per l'Uomo il destino è rappresentato o da altri uomini dotati di una volontà precisa di sottomettere i propri pari, oppure da un' Entità superiore che ha un proprio piano e tutto decide conseguentemente, possibilità a cui però io non credo, non avendo per me alcun senso. Sono più propensa a credere che il destino di ogni singolo uomo sia fortemente condizionato dal carattere che si ritrova.
A questo punto l'ovvia domanda sorge: può l'Uomo di buona volontà modificare il proprio carattere?
Grazie di aver dato vita a una discussione interessante CIAo!
Carlo Fontana 31/08/2016 23:10
prigioniero, povero albero! Come noi, prigionieri (e stop): volevo scrivere "di noi stessi, del ns mondo, di ..., di ..., di ..., ma non rendeva abbastanza.chantal Montmasson in Ghiroldi 29/08/2016 19:06
Sembra in buona salute anche se in mezzo al cemento ! Ciaolucy franco 28/08/2016 13:11
bella, ann mari, hai occhio e sensibilità, e questo fa la differenza :))gino lombardi 28/08/2016 12:43
ad ognuno il suo destino: sono d’accordo. E non posso non essere d’accordo, specie considerando che tutti quelli – e credo siano in molti – che vorrebbero una vita diversa sono “costretti” a tenersi quella che hanno, risultando impossibile percorrere un'altra strada. Che poi, questo destino sia predestinato oppure segue delle sequenze casuali che si intersecano con altre casualità, determinando un certo percorso, è altra questione. Quello che, invece, mi sento di dire è che qualunque sia il destino, esso conferisce sempre un significato ed uno scopo alla vita individuale per il semplice fatto che ogni individuo esiste, ed anche a sua insaputa incide su altre vite, e, sia pure in maniera infinitesimale, incide sulla storia del mondo.Trovo la foto veramente bella e significante nella sua offerta di una pluralità di interpretazioni: per me l’albero era destinato a scampare alla distruzione e a rimanere solo in un mare di cemento: questo era il suo destino. Un destino a cui l’albero non poteva sfuggire in nessun modo, non avendo l’albero - in quanto soggetto al destino - alcuna volontà propria.
Come la mettiamo col fatto che tempo fa postai una foto per rappresentare un noto aforisma di un certo Appio Claudio, il quale disse che l’uomo è l’artefice della propria sorte? La risposta è semplice: ho cambiato idea.
Ciao
G