IN UNA MACCHIA DI LUCE
LA STORIA DI QUESTO SCATTO
Aeroporto internazionale Shiphol di Amsterdam.
Interno, sera.
Attendo un aereo che ritarda.
Sulla poltroncina del gate comincio a sentirmi nervoso.
Cerco il libro nelle tasche del trolley.
Mi sfugge dalle dita cadendo di piatto sul pavimento.
A quel ciac, come di un applauso iniziato e subito abortito, da un passeggino a pochi metri da me si solleva una figuretta che non avevo notato, entrando in una macchia di luce arrivata non si sa da dove.
Incuriosita e sorpresa, ma affatto intimidita, mi fissa: pare una piccola diva appena entrata in scena.
Continuo a guardarla, non la mollo, come se ciò mi garantisse la sua immobilità.
Con la mano annaspo alla mia destra e trovo la fotocamera.
Accendo, impugno, la giro verso la biondina e scatto...scatto...scatto, senza neppure alzarla agli occhi, ogni volta variando appena la "mira".
A bordo, febbrilmente controllo e scopro che le regolazioni erano decenti, specie gli iso, merito forse di scatti precedenti in condizioni di luce simili.
La taglierina rimedierà a un'inquadratura non proprio corretta.
Qualcuno m'aveva tenuto una mano sulla testa?
Il risultato lo avete davanti e, come sempre, ogni vostra considerazione a riguardo sarà gradita.
Alberto Angelici 08/09/2014 22:22
Visto che nessuno ha ritenuto questa foto e la sua storia meritevoli di uno commento-considerazione-critica, bene, la faccio io una considerazione, riaffermando il mio sincero compiacimento per aver potuto e saputo cogliere al volo quel raggio di luce e in quella luce la sorpresa e la curiosità spontanea di una bella creatura.Grazie di cuore a tutti quelli che non hanno scritto nulla sotto questa mia foto.
Alberto