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alfonso d'agostino


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lago d'averno

Il lago prende nome da una oscura e profonda voragine (attualmente non identificata) presente nelle sue vicinanze ed emanante vapori sulfurei, la quale, secondo la religione greca e poi romana, era un accesso all'Oltretomba, regno del dio Plutone. Per tal motivo gli inferi romani (l'Ade greco) si chiamano anche Averno.
Infatti anche il poeta Virgilio nel sesto libro dell'Eneide colloca vicino a tale lago l'ingresso mistico agli Inferi, dove l'eroe Enea deve recarsi (scrupea, tuta lacu nigro nemorumque tenebris VI, 238). Il nome Avernus deriva dal latino avis ed etimologicamente significa "senza uccelli", poiché gli uccelli (aves) che volavano sopra tale voragine morivano a causa delle sue esalazioni sulfuree.
Nel corso del XIX secolo è stato oggetto di studio in particolare per il fenomeno ottico della Fata Morgana[

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APN NIKON D5000
Objectif Sigma 18-200mm F3.5-6.3 DC OS HSM
Ouverture 10
Temps de pose 1/400
Focale 18.0 mm
ISO 200