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ann mari cris aschieri 19/02/2021 20:51
Ricordo anche io benissimo questa foto: però adesso la vedo sotto la luce di un cambiamento, maturato nel tempo.Oggi mi fa pensare che anche l’inesorabile destino che accomuna la fase finale degli Umani conceda qualche segmento di vita in cui ancora può rilucere uno spiraglio di beatitudine da godere.
Seppure da una sedia a rotelle la Signora se ne sta affacciata sul mondo: un va e vieni di gente, lo scenario delle architetture, il mare, l’odore della pioggia che evapora dalla pietra umida dei masegni, i segnali e gli echi che la città rimanda la raggiungono, le infondono vita.
Così anch’io, appollaiata sulla mia di sedia in faccia al PC, placo l’ irrequietezza che mi coglie facendo coincidere lei con me e per interposta persona vedo dal mio monitor ciò che lei ha visto allora con i suoi occhi…é un’identificazione capace di lenire l’ansia di perdita irreversibile che caratterizza questi giorni e mesi.
Succede lo stesso ogni volta che le Tue foto mi aprono il sipario su un mondo che per ora mi è irraggiungibile.
Chi se ne frega se siano nuove o vecchie, le foto, tanto non le si guarda mai con gli stessi occhi per due volte, e mai suscitano gli stessi pensieri. Ogni volta è una sensazione inedita….
Mi raccomando, non rabbuiarti, Monsieur.
Le parole potrebbero risuonare tristi, invece il cuore esulta…
Grazie!
isabella bertoldo 19/02/2021 19:20
Non mi sembra che nel tuo cassetto ci sia qu!alche cosa di" non degno"!!!|Sai narrare come pochi!!!complimenti Qui la persona in primo piano può bearsi nella contemplazione della sua magnifica città..!Ammirolucy franco 19/02/2021 12:24
Ricordo questa foto, la sapiente inquadratura, la linea bianca che racchiude l'intera simbologia dello scatto, il b/n sempre così "narrante", senza distrazioni, e infine la composizione che in ogni dettaglio fa emergere la città.