Memorie d'acqua dolce ( da Vi racconto la mia Terra)
Nel territorio del Comune di Pesaro sono stati restaurati quattro lavatoi, e il loro recupero è diventato il valido pretesto per rendere agibile anche tutta l'area che li circonda intervenendo pure dal punto di vista paesaggistico.
Questo si trova sulla strada antistante al cimitero di San Pietro in Calibano, alimentato da un ruscello che nasce dall'antica sorgente di Maiano, affiancato da un antico stradello immerso nel verde, meglio conosciuto come: il lavatoio di Madonna del Monte.
Quella dei lavatoi è una bella storia: una storia a lieto fine per questi manufatti, che a differenza di tanti altri che non sono stati distrutti o completamente abbandonati fino alla definitiva rovina, questi invece sono stati accuratamente restaurati e costituiscono oggi " una memoria storica", forse più discreta di altre, ma estremamente rara e interessante.
Il lavatoio, al di la della sua realizzazione architettonica, che richiede specifiche competenze idrauliche, era uno dei luoghi di lavoro e di incontro più importanti della vita popolare, vero e proprio spazio della vita comunitaria delle donne, che qui, oltre a fare il bucato, avevano occasione di parlare più liberamente che a casa, di cantare, di scambiarsi idee.
Il lavatoio è uno di quei luoghi dove sono rimasti come scolpiti, pezzi di autentica vita quotidiana, ancora legati alla nostra cultura, sopravvissuta fino a qualche decennio fa, immerso in un contesto paesaggistico di estrema bellezza si erge nascosto da una fitta vegetazione, non è un lavatoio astratto, ma uno di quelli veri, a ricordo di quel mestiere che è quello della lavandaia, un piccolo manufatto, che potrebbe apparire a molti; inutile, ma in realtà è una testimonianza concreta della vita appena passata.
Fu in questi particolari luoghi di aggregazione che nacquero e si diffusero le prime rivendicazioni dei diritti femminili; oltre al valore tradizionale, sarebbe anche questa è una delle ragioni per le quali gli antichi lavatoi dovrebbero essere conosciuti, tutelati ed apprezzati come siti storici e sociali.
Mi pare ancora di vederle, quelle lavandaie, come da ricordi decritti dei residenti dalla zona, così raccontavano; memorie indelebili, specialmente legate a quegli inverni gelidi, quando i ghiaccioli appesi alle grondaie, luccicavano come pugnali, e quelle signore erano comunque li, infagottate, coi loro visi segnati dalla fatica, e le mani rosse e deformate dalle artriti.
Sempre vestite in abiti poveri, con le ampie gonne lunghe e i fazzoletti in testa, ricurve, nello sforzo di trascinare in salita una carretta piena di panni da risciacquare, le piccole ruote avanzavano lentamente e lo scricchiolio sulle brecce e la strada ghiacciata incorniciavano questa scena di fatica!
Luciano Caldera 10/06/2015 21:03
Bella questa immagine di un passato da non dimenticare, commovente il tuo racconto, quanta fatica nella vita di queste donne ...furio dolfin 09/06/2015 22:55
bel documento ,ciao ,furioLucia Durante 09/06/2015 22:26
Mi piacciono i lavatoi (trogoli come forse ti ho già detto in genovese) sono la memoria di tempi in cui tutto era fatica e cose che oggi si danno per scontate non esistevano neppure. Mi piace questa tua ricerca e memoria del passatoclaudine capello 09/06/2015 6:18
una bella evocazione ! complimenti cl