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Mostra online di Carlo Rigoglioso "La fragile evidenza della luce"

Mostra online di Carlo Rigoglioso "La fragile evidenza della luce"

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Mostra online di Carlo Rigoglioso "La fragile evidenza della luce"

Anche la solitudine può riempirsi di emozione. E anche la luce può avere un gracile splendore. Nelle fotografie che costituiscono la mostra online di , intitolata “La fragile evidenza della luce”, accade proprio questo: l’uomo è solo, con se stesso, con il suo dolore, attorniato dal vuoto di una stanza, di una strada, di una scala. Ma la solitudine, il vuoto che lacera e porta via da sé sono riscaldati da una presenza discreta, laterale, che lentamente agisce schiudendo il buio di dentro. E il dolore si scioglie in attesa, e l’attesa conduce alla fede. Non resta che attraversare quella luce, varcare la soglia del silenzio, e finalmente ritrovarsi, con il gesto dell’amore, con il bisogno della vita.
La mostra di Carlo è presentata dalle splendide riflessioni di Rosalba Crosilla :
"Luce e ombra: concetti antitetici ma, proprio per questo, solo assieme costituiscono la Completezza, nel caso della fotografia, di segni grafici. Se poi l'evidenza della luce è fragile, accennata, frastagliata e sofferta, come in queste immagini, a venir messi in risalto sono le emozioni ed i sentimenti.
La luce e l'ombra, sua antitesi, qui tratteggiano l'uomo nella sua solitaria ricerca e nel suo perenne cammino. Verso dove? Eterna domanda, ma in fondo c'è sempre una luce anche se mai, quella luce, illumina una risposta, ma solo la prosecuzione d'un percorso o, forse, una speranza. Per contro le ombre non sono mai incombenti o inquietanti: sono solo le nostre naturali compagne e, se sembrano pesare sul nostro cuore, d'altro canto ci accompagnano quasi a proteggerci.
Senza mai urlare, senza mai ricercare l'eclatante, con il "pudore di sentimenti" che lo contraddistingue, Carlo apre allo spettatore il suo mondo mostrando come la fotografia possa essere linguaggio che non conosce le frontiere determinate dai diversi idiomi.
Viaggio fortemente introspettivo... da percorrere in silenzio" (Rosalba Crosilla Spifferi).

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