Ode al gatto
probabilmente non c'è
enigma
nel tuo contegno,
forse sei mistero,
tutti sanno di te ed appartieni
all'abitante meno misterioso,
forse tutti si credono
padroni,
proprietari, parenti
di gatti, compagni,
colleghi,
discepoli o amici
del proprio gatto.
Io no.
Io non sono d'accordo.
Io non conosco il gatto.
So tutto, la vita e il suo arcipelago,
il mare e la città incalcolabile,
la botanica,
il gineceo coi suoi peccati,
il per e il meno della matematica,
gl'imbuti vulcanici del mondo,
il guscio irreale del coccodrillo,
la bontà ignorata del pompiere,
l'atavismo azzurro del sacerdote,
ma non riesco a decifrare il gatto.
Sul suo distacco la ragione slitta,
numeri d'oro stanno nei suoi occhi.
Ho pensato che fosse un bel modo per salutarti, ora che il mio letto è vuoto e la mia notte non ha più occhi.
[Lo scatto è mio, modificato magistralmente dalla mia amica Sonica. La citazione è tratta dalla poesia "Ode al gatto" di Pablo Neruda]
Barbara Patricolo 05/05/2009 15:05
ti capisco.... vuoti silenziosi....un silenzio che è difficile non sentire....!Bà
zannini vincenzo 05/05/2009 14:02
BELLA FOTO E GRANDE SCRITTURA.....TI STO VICINO CAPISCO ANCHE SE NON HO MAI AVUTO UN ANIMALE A CASA. CIAO.Bianca Altamura 04/05/2009 23:03
Lo scatto è fantastico...e anche il post. Ma più di tutto il sentimento.Comprendo il vuoto.....
Ti voglio bene e mi complimento per la bella foto.
Ciao. B