per non dimenticare... mai!!!
Questa elaborazione l'avevo postata un paio d'anni fa, mi fa piacere riproporla oggi.
E' stata ispirata dal libro "la variante di Luneburg di Maurensig.
Speriamo che anche queste piccole cose aiutino a non dimenticare mai e, giustamente come dice Giancarlo, a fare in modo che non accadano più.
Roberto L. 18/02/2010 11:10
chapeau, mon ami!Roby
Francesco Liberti 30/01/2010 16:22
OOOOOOOOOOOOK !!Gianni Izzo 29/01/2010 8:01
Troppo incuriosito e per non restare nell'ignoranza ho fatto una ricerca che vorrei regalare a qualcuno che non ha molto tempo per "investigare".Il filo rosso della narrazione è costituito dal tema degli scacchi, la cui leggendaria storia fa anche da prologo al romanzo.
Dieter Frisch, un ricco uomo d'affari sui sessanta anni, grande appassionato di scacchi, si è suicidato. Un lunghissimo flash-back spiega le cause e le modalità di questo decesso.
Su un treno, dove il signor Frisch sta viaggiando, la sera del venerdì precedente la sua morte, egli sta giocando, come al solito, una partita a scacchi con un suo collaboratore, quando nel loro scompartimento un giovane entra ed inizia a seguire la loro partita. Più tardi Frisch rivolgerà la parola a questo ragazzo, Hans Mayer, scoprendo che anche questi è un campione di scacchi.
Inizia qui la storia di Hans, che racconta come si è avvicinato al mondo degli scacchi, e come un certo Tabori («un uomo che ha giocato all’inferno») gli abbia fatto da maestro, portandolo ai massimi livelli di gioco, per poi sparire nel nulla. Hans, dopo due anni di totale dedizione agli scacchi, orfano del suo "tutore", non riesce più a giocare, ha addirittura una crisi di nervi ogni volta che si confronta con la scacchiera.
Tabori finalmente, dopo un anno, si fa vivo. È stato male e probabilmente non ha più molto da vivere; vorrebbe adottare Hans, e svelargli il suo misterioso passato. Ascoltato il racconto di Tabori, Hans deciderá di vendicare il suo padre adottivo: deve trovare un uomo e raccontargli una storia.
La storia di Tabori: nato in una famiglia ebrea dove il gioco degli scacchi era una tradizione che si tramandava di padre in figlio, fin dalla più tenera età si dimostrò versatissimo al gioco. Una volta entrato nel circuito dei tornei, ebbe un grosso successo, ma i tempi stavano cambiando e l’ascesa del nazismo portò ben presto l’antisemitismo anche nell’ambiente degli scacchi. Il primo con cui Tabori ebbe a scontrarsi fu un ragazzo che lo disprezzava perché egli era ebreo. Purtroppo, questo fu solo il primo episodio di tanti, fino a che il precipitare degli eventi, lo condusse in un campo di concentramento.
Qui, nell’abbrutimento più totale, Tabori non trovò altro modo di rimanere lucido se non quello di concentrare la sua mente sugli scacchi, iniziando a giocare un’interminabile partita contro un immaginario essere supremo.
Un giorno venne convocato da un alto ufficiale del campo, che si sarebbe rivelato essere quello stesso ragazzo che era il suo peggior nemico al tempo dei tornei di scacchi. L’ufficiale non aveva nessuno al proprio livello con cui confrontarsi, e ordinò quindi al prigioniero di diventare il suo avversario. Tabori però temeva la vittoria, non potendo immaginare la reazione di quest’uomo che aveva potere di vita e di morte su di lui. Tre volte Tabori non ebbe il coraggio di vincere, e per tre volte di notte fu costretto ad assistere ad orrende esecuzioni di altri internati. Quando, finalmente, ottenne spiegazioni, divenne chiaro che l’ufficiale nazista usava, come posta in gioco, la vita di altri prigionieri.
Da quel momento ebbe inizio, tra i due antagonisti, una gara senza respiro che durò fino alla liberazione del campo da parte degli Alleati. Tabori riuscì a vincere il match, ma perse due partite, che costarono la vita a ben 24 persone.
Gianni Izzo 28/01/2010 23:20
...ed abbiamo l'arduo compito di far comprendere l'abominio alle generazioni che tra qualche anno saranno uomini....Cherie Bradshaw 28/01/2010 18:06
http://www.youtube.com/watch?v=0l2CyTfA-DU*
Gianmaria Giordanengo 28/01/2010 8:00
*rita gram 27/01/2010 23:52
*Melania Marchi 27/01/2010 22:16
*Marialbi 27/01/2010 21:22
+++giancarlo abbati 27/01/2010 21:13
e a far si che non succeda piu' .ricordiamo...