Progetto "Foto&Racconti": Ho rivisto il mare (Moro-Perani)
Ho rivisto il mare
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Fotografia di
Racconto di Flavio Moro
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L'altro giorno ero in viaggio per i soliti trasferimenti di lavoro.
Guidavo con indifferenza e ascoltavo distrattamente la radio.
Quando sono al volante, non uso il pensiero per guidare, perché vaga, gironzola incontrollato e sbarazzino sulle vaste praterie dell'immaginazione. E io lo assecondo e gli assesto qualche colpetto qua e là per indirizzarlo dove il godimento accende l'estasi che ti stacca dalla realtà e dal regolare scandire del tempo.
Così mi sembra che il viaggio sia più breve e la meta più vicina.
Così mi rilasso.
I denti, che stridono di rabbia per gli insuccessi della vita, trovano la pace. Le mani, che prudono per l'indignazione causata dal rivale, affondano nella requie.
Il cuore, che fibrilla per le delusioni d'amore, riacquista il giusto ritmo fisiologico.
È come nelle serate tempestose in un paese dei secoli passati, quando un uomo misterioso vagava per le vie col suo mantello svolazzante, la fioca lanterna palpitante e la voce stentorea: "È mezzanotte e tutto va beneee...".
E gli animi si placavano e le menti si assopivano.
È il mare in cui è dolce naufragare.
Il problema è il risveglio.
Quello c'è sempre, e ogni volta è un trauma che torna a sconvolgere il tuo corpo fluttuante nel mare della tranquillità.
Anche l'altro giorno, mentre ero in macchina nel solito tratto autostradale, mi è successo puntualmente.
Non ricordo, forse un colpo di clacson mi ha riportato all'empia realtà del presente. Mi sono ritrovato in coda, fermo da trentacinque minuti, con l'aria condizionata guasta, la temperatura di trentatre gradi e in notevole ritardo per un appuntamento di lavoro che avrebbe risolto parte dei miei problemi finanziari ultimamente aggravati dalle manovre correttive e dall’inflazione galoppante.
Ma, fortunatamente, ho rivisto quell'uomo misterioso dal mantello nero.
La sua voce era ridotta ad un sussurro, appena percettibile, mellifluo e subdolo, ma era lui.
Aveva le parvenze dei moderni mezzi tecnologici di comunicazione: il cartello luminoso autostradale e l'autoradio.
Il primo indicava "traffico regolare" e, alla radio, lo speaker annunciava che erano in corso forti piogge rinfrescanti e l'inflazione è allo zero virgola otto per cento.
Ho rivisto il mare.
gino lombardi 01/10/2011 7:49
Il mare non è solo una distesa di acqua, è molto di più. Il mare ci permette di intuire l’infinito, al cui confronto le nostre ordinarie preoccupazioni cambiano aspetto, diventano meno importanti e sembrano annegare nell'immenso.Un’interpretazione della foto molto intimista e profonda.
Anche qui i miei complimenti ad entrambi.
Gino
Francesco Torrisi 30/09/2011 11:32
la singole parole sono note musicali e il racconto batte un ritmo che ti prende anche contro il tuo volere...e ti fa desiderare di sederti lì, in riva al mare, e restare semplicemente a guardarlo.Bravi !!!!
lucy franco 29/09/2011 22:06
ottima cornice a questa bellissima fotografia, questi pensieri che si inseguono, scritti come un diario intimobravi
Perani Adriano 29/09/2011 21:46
E mio motivo di soddisfazione conoscere ed essereamico di queste due uniche persone
siete semplicemente grandi