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Progetto "Foto&Racconti": Il primo giorno di una nuova vita (Mineo-Palumbo)

Progetto "Foto&Racconti": Il primo giorno di una nuova vita (Mineo-Palumbo)

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Progetto "Foto&Racconti": Il primo giorno di una nuova vita (Mineo-Palumbo)

Il primo giorno di una nuova vita

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http://www.francescotorrisi.com/Foto&Racconti/Mineo_Palumbo_il_primo_giorno_di_una_nuova_vita.pdf

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Fotografia di Santino Mineo
Racconto di Donato Palumbo
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Come ogni domenica mattina, Salvatore dopo aver seguito le funzioni religiose si incammina lentamente verso casa. Per lui, oramai, ogni giorno è come un altro. Fra una settimana compirà 85 anni ma ha ben poco da festeggiare: ha perso la sua compagna di una vita già da un decennio e il suo unico figlio si è trasferito a Parigi, dove ha messo su famiglia e ha due splendide figliolette, Sofia ed Elena. Proprio loro gli mancano, sì, gli mancano proprio tanto, riesce ad abbracciarle una, due volte l’anno e ogni volta la gioia di vederle non è paragonabile alla sofferenza del distacco.
Ma proprio quella mattina, mentre percorre il vicolo che lo avrebbe portato a casa, vede in lontananza venire verso di sé una donna in bici seguita dalle sue bambine. Il cuore inizia a battergli forte, le ginocchia a tremare... Gli sembra di vedere la compagna del figlio con le sue due nipotine. Ma non può essere, non possono essere loro, il cuore continua a tamburellare per poi avere un brusco sussulto nel momento in cui si accorge del suo errore. Sarà la delusione, sarà l’emozione, ma i suoi occhi si riempiono di lacrime. E proprio una delle bimbe, la minore, si ferma a osservarlo e disperata si rivolge alla madre: “Mamma, mamma, il signore sta piangendo!”. Lei spaventata abbandona la bici e accorre subito, credendo a un malore. Ma Salvatore la rassicura: “No, cara, non si preoccupi, non è niente... è solo questo mio stupido e vecchio testone che mi fa degli strani scherzi e mi fa illudere immaginando cose inesistenti...”, e le spiega il motivo del suo turbamento, raccontandole della scomparsa dell’amata moglie ma soprattutto delle nipotine, che rivedeva nei gesti e nei sorrisi delle sue bimbe.
Lei, intenerita da tanta fragilità e solitudine, scambia un breve cenno di complicità con le figlie: “Sofia, Elena, cosa ne pensate se oggi invitiamo questo nonnino da noi a pranzo?”, e loro, senza neanche pensarci: “Sììì, che bell’idea, mamma!”. Salvatore, commosso e imbarazzato, cerca di declinare l’invito inventando strane e bizzarre scuse, ma le bambine hanno certi sguardi accorati, e la mamma insiste tanto... “Non deve preoccuparsi, Salvatore, per me non è affatto un disturbo e poi lo faccio anche per egoismo: sa, le bambine non hanno mai conosciuto i loro nonni e la sua presenza le renderebbe sicuramente felici... Lo faccia per loro!”. Come poter rifiutare? Come si può dare una delusione a quegli occhi grandi e innocenti? “Allora va bene...”, conclude Salvatore, “però accetto solo se i dolci li porto io... conosco una pasticceria qui dietro l’angolo che fa dei dolci siciliani deliziosi... dei cannoli, mmmhhh!, che hanno il profumo della mia Sicilia!”. Gli occhi delle bambine brillano di gioia e la signora sorride: “Va bene! Vada per i dolci siciliani!”.
Per Salvatore non è più un giorno come tanti, ma forse... chissà, solo il primo giorno di una nuova vita... di una nuova famiglia...

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