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Progetto "Foto&Racconti": La stanza della nonna (Menghi-Pettazzoni)

Progetto "Foto&Racconti": La stanza della nonna (Menghi-Pettazzoni)

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Progetto "Foto&Racconti": La stanza della nonna (Menghi-Pettazzoni)

La stanza della nonna

Per una migliore visione cliccare sul link per la versione PDF:
http://www.francescotorrisi.com/Foto&Racconti/Menghi_Pettazzoni_La_stanza_della_nonna.pdf

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Fotografia di Arnaldo Pettazzoni
Racconto di fulvia menghi
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La stanza della nonna sapeva di verbena e lavanda.
Valentina amava quegli odori, la facevano sentire bambina, la riportavano in campagna, dove era cresciuta con nonna Angelica. Le piacevano i colori, i profumi di quel luogo, ma più di tutto le piaceva il lento scorrere del tempo.
Lì il tempo ha un ritmo tutto suo, le Ore lo scandiscono ballando leggere come nuvole. Nonna Angelica amava raccontare la fiaba del signor Tempo, un signore generoso dal sorriso gentile, che non aveva mai fretta.
Ripeteva con fare cantilenante “solo il tempo è tuo”, come per dire “impara a viverlo intensamente”. E mentre nonna Angelica ricamava quello che sarebbe stato il suo corredo, Valentina la guardava incantata e assaporava la magia di quel momento.
Da quando Luca era entrato nella sua vita, era stata catapultata in un mondo frenetico, fatto di passerelle, di luci abbaglianti, di continui viaggi.
Il signor Tempo era diventato un dio sinistro, le Ore correvano come furie impazzite. Tutto le sembrò troppo veloce in quel mondo dove l’Adesso era già diventato l’Allora.
Presero addirittura ad abbreviare il suo nome e, senza sapere come, da quel momento fu per tutti Vale.
Le mancava la casa della nonna, le mancava quella stanza impregnata di verbena e lavanda, in cui, senza essere vista, calzava quelle scarpe più grandi del suo piede e si sentiva bambina.
Solo lì ritrovava il senso della sua vita e riconosceva la voce del Tempo, che tornava a parlarle.

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