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Senza tetto ne legge

Tratto dalla raccolta di narrativa
Racconti di gente normale

Titolo: Senza tetto né legge

Sono un pirata della strada, un bastardo senza tetto né legge, mi vivo bene il momento, ignorando lo scontento che semino continuamente intorno a me. Sono un teppista figlio di gente normale, i miei genitori dicono nato male, a me personalmente di quello che pensano loro, ed in generale della gente, non me ne importa niente. I soldi nella tasca dei jeans, rigorosamente firmati, non sono mai mancati, me li hanno sempre dati al posto degli abbracci, dove, invece, sono stati di sovente parenti e amici avari. Sono un ragazzo in linea con i tempi vado di moda e me ne vanto, per essere felice mi faccio bastare una birra, una sigaretta, uno spinello. Mi piace così la mia esistenza, così povera di carezze, così povera di certezze, ma così tanto ricca di parole stereotipate e frivolezze.
Per sentirmi meno stanco di vivere, in questa società, trascino i miei migliori amici,
nel baratro verso la via della droga, verso lo scontento perpetuo e l’immobilità.
Oggi senza tetto né legge eccomi a voi cari genitori, sbarbato, docciato, lucido, ripulito in ogni cencio. Ora, finalmente, conseguita la maturità, arriva il vostro consenso, un giusto riconoscimento al pezzo di carta che ho portato a casa.
Domani, acquisterete per mio conto un mezzo di locomozione con il quale potrò essere autosufficiente, anche se dentro mi reputo solo uno strafottente, pauroso e stupido ragazzo adolescente. Sono cresciuto nella modernità, figlio di un consumismo sfrenato che disconosce valori quali la poesia dell’anima, la verità, il rispetto, la sincerità. Senza tetto né legge non è una novità, si può essere felici ugualmente in questo millennio di bullismo, ipocrisia e, mediocrità.

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