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Fabricio Luiz Guerrini , 15.01.16
@cris
Vedo che lo conoscevi bene...hai posato per lui? sei tu quella del bacio?...
No, lui amava circondarsi di bellezza e fascino, ma era un gran maschilista e non saremmo in ogni caso andati d'accordo.
Ho letto queste notizie nella interessantissima biografia
di Camille Claudel ancora adolescente quando lo conobbe.
Artista in erba, fu sedotta dal genio di Rodin e fu per lui un'allieva devota, la seguace indipendente in grado di emularne la regola e addirittura superarne gli esiti.
Camille, nella sua inesperienza, nel confronto con l'uomo e l'artista, non ne aveva intuito l'indole: quella di un maestro capace di guardare alla forma e alla morale, ma non ancora pronto al salto epocale nell'era del concetto, perché figlio di una cultura romantica. Non ne intravide la dualità che, nell'opera quanto nella vita, segnarono il destino di un autore in bilico fra passato e presente, portavoce di una stagione che, fra Ottocento e modernità, stava attraversando ignara l'inquietudine decadente.
Per dieci anni i due scultori vissero insieme nella casa che era già stata di Alfred de Mousset e George Sand all'epoca del loro amore, e in essa diedero vita ad opere immortali in uno stato di simbiosi sorprendente.
Sullo sfondo di una Parigi fin de siècle, si disegnò così l'episodio drammatico di colei che è definita "l'ultima scultrice romantica".
Bella, altera e bravissima nell'apprendere i segreti di ogni insegnamento, Camille seppe elaborare, seguendo da vicino l'opera del suo insegnante, un linguaggio di transizione, in bilico fra cultura figurativa impressionista e pre-avanguardista.
Una caratteristica di stile che rende le sue sculture uniche e indipendenti dal percorso parallelo di Rodin, che ha rappresentato solo lo stimolo alla sua produzione personalissima.
Camille aveva sperato di poter prima o poi sposare Auguste anche per evitare di rendere scandalosa la loro unione. Ma Rodin, malgrado le infinite promesse, non volle sposarla.. I legami artistici fra i due a questo punto si allentarono e ben presto il maestro-amante mal tollerando di essere superato artisticamente dalla sua allieva, l'abbandonò definitivamente per tornare dalla sua compagna storica e sposarla. Dalla rottura della relazione con lui Camille ne uscì distrutta. Malgrado fosse sul lastrico, andò a vivere per conto proprio, affrontando notevoli difficoltà economiche.
Cercò di rifarsi una vita, immergendosi nell'esperienza sentimentale con Claude Débussy, con il quale tuttavia si lasciò dopo soli due anni.
Il pensiero di Rodin le rodeva l'anima e la condusse irrimediabilmente alla depressione fino ai limiti della pazzia. Finì col rimanere paralizzata dalla sua sofferenza interiore che impose il silenzio definitivo anche alle sue mani.
Sì ti ha dato una bella mano.
In realtà sappi che era gelosissimo dei suoi lavori e non tollerava la concorrenza di eventuali rivali che potessero metterlo in ombra.
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ann mari cris aschieri 18/01/2016 15:20
Fabricio Luiz Guerrini , 15.01.16@cris
Vedo che lo conoscevi bene...hai posato per lui? sei tu quella del bacio?...
No, lui amava circondarsi di bellezza e fascino, ma era un gran maschilista e non saremmo in ogni caso andati d'accordo.
Ho letto queste notizie nella interessantissima biografia
di Camille Claudel ancora adolescente quando lo conobbe.
Artista in erba, fu sedotta dal genio di Rodin e fu per lui un'allieva devota, la seguace indipendente in grado di emularne la regola e addirittura superarne gli esiti.
Camille, nella sua inesperienza, nel confronto con l'uomo e l'artista, non ne aveva intuito l'indole: quella di un maestro capace di guardare alla forma e alla morale, ma non ancora pronto al salto epocale nell'era del concetto, perché figlio di una cultura romantica. Non ne intravide la dualità che, nell'opera quanto nella vita, segnarono il destino di un autore in bilico fra passato e presente, portavoce di una stagione che, fra Ottocento e modernità, stava attraversando ignara l'inquietudine decadente.
Per dieci anni i due scultori vissero insieme nella casa che era già stata di Alfred de Mousset e George Sand all'epoca del loro amore, e in essa diedero vita ad opere immortali in uno stato di simbiosi sorprendente.
Sullo sfondo di una Parigi fin de siècle, si disegnò così l'episodio drammatico di colei che è definita "l'ultima scultrice romantica".
Bella, altera e bravissima nell'apprendere i segreti di ogni insegnamento, Camille seppe elaborare, seguendo da vicino l'opera del suo insegnante, un linguaggio di transizione, in bilico fra cultura figurativa impressionista e pre-avanguardista.
Una caratteristica di stile che rende le sue sculture uniche e indipendenti dal percorso parallelo di Rodin, che ha rappresentato solo lo stimolo alla sua produzione personalissima.
Camille aveva sperato di poter prima o poi sposare Auguste anche per evitare di rendere scandalosa la loro unione. Ma Rodin, malgrado le infinite promesse, non volle sposarla.. I legami artistici fra i due a questo punto si allentarono e ben presto il maestro-amante mal tollerando di essere superato artisticamente dalla sua allieva, l'abbandonò definitivamente per tornare dalla sua compagna storica e sposarla. Dalla rottura della relazione con lui Camille ne uscì distrutta. Malgrado fosse sul lastrico, andò a vivere per conto proprio, affrontando notevoli difficoltà economiche.
Cercò di rifarsi una vita, immergendosi nell'esperienza sentimentale con Claude Débussy, con il quale tuttavia si lasciò dopo soli due anni.
Il pensiero di Rodin le rodeva l'anima e la condusse irrimediabilmente alla depressione fino ai limiti della pazzia. Finì col rimanere paralizzata dalla sua sofferenza interiore che impose il silenzio definitivo anche alle sue mani.
ann mari cris aschieri 14/01/2016 21:14
Sì ti ha dato una bella mano.In realtà sappi che era gelosissimo dei suoi lavori e non tollerava la concorrenza di eventuali rivali che potessero metterlo in ombra.