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Gabriele Benassati


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Titiro e Odina

Le Cascate del Bucamante devono il loro nome alla leggenda del pastore Titiro e della nobile dama Odina, diciassettenne, bionda e bellissima.
La damigella era solita fare lunghe passeggiate per i boschi in compagnia della sua domestica. Durante una di queste scampagnate incontrò il giovane pastore Titiro, anch'egli bello come un angelo.
I due si innamorarono all'istante e, dopo quel primo giorno si incontrarono ancora, in segreto.
Un giorno però, la domestica li sorprese e, forse rosa dall'invidia, corse a raccontare tutto ai genitori di Odina, che decisero di rinchiudere la figlia nel castello.
Una mattina, però, Odina riuscì a fuggire e, correndo senza mai fermarsi, raggiunse Titiro.
Nel frattempo le ricerche della fanciulla erano iniziate; così, quando i due innamorati udirono le voci dei domestici tra gli alberi, ormai vicinissimi, capirono che per il loro amore non ci sarebbe stato scampo.
Decisero così di gettarsi nella cascata, stretti in un tenero abbraccio che li avrebbe uniti per l'eternità. Nella caduta, il peso dei loro corpi avvinghiati fece cedere il terreno sotto la cascata, che da allora, prende il nome di Bucamante.

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