Un laboratorio che sa d'antico ( da Mani che sanno)
Sono ormai poche quelle attività artigiane dove sia ancora percepibile il fascino di un mestiere antico come quello attinente alla lavorazione della pelle, dopo tredici anni sono ritornato sulle mie tracce, alla ricerca di una bottega che avevo visitato con tanto interesse.
Era il 2002, nel mio eterno girovagare, sempre alla ricerca di quelle particolarità che ormai sono difficili da scovare, mi trovai a Pianello di Cagli, una ridente località appenninica nella valle tra il Monte Petrano e il Monte Nerone, fu così per caso che scoprii una bottega dove si lavorava la pelle, principalmente selle per cavalli, basti per animali da soma ed altre versatilità fino alle calzature.
Nei giorni scorsi sono tornato a Pianello, ma non ho trovato quel gentile signore che tanto mi spiegò del suo lavoro, ma ho conosciuto il figlio, un giovane di mezza età che con grande disponibilità si è impegnato per raccontare il suo mestiere; tutta quell'esperienza tramandatagli dal padre che con gli anni si è fatta sua.
E' questa una bottega dove si realizza ancora alla vecchia maniera, lavorazioni tramandate nel settore delle diverse tipologie di selle, in varie fatture a seconda dell'utilizzo, poi anche ai più svariati accessori per i butteri della maremma, che vanno dai cappelli agli stivali e i cinturoni, così pure per i cavalli come: briglie, staffe e sottosella.
Oggi il mercato propone una vasta gamma di prodotti fatti a macchina, che poi con l'aggiunta di qualche piccolo dettaglio fatto a mano, vengono spacciati per prodotti artigianali di grande pregio, ma la differenza la si coglie in un batter d'occhio!
Il taglio della pelle è la base per una buona riuscita di tutto il lavoro, questo richiede una conoscenza approfondita dei pellami che vanno catalogati per: robustezza, spessore, morbidezza, nonché il colore che deve sempre abbinarsi a tutto il manufatto.
Una volta che la pelle avrà la sua forma verrà "raffilata", cioè tagliata fedelmente a mano col trincetto, in forma uguale alla dima preparata (generalmente di cartone), quindi il tutto inizia a prendere forma con i primi punti di cucitura, cosicché, ogni creazione è un pezzo unico personalizzato alle esigenze del cliente finale.
Maurizio N., così si chiama questo maestro della pelle, racconta con enfasi che la lavorazione della pelle è difficile, ma affascinante, così anche in questi anni dove la clonazione e la globalizzazione vanno a braccetto col cattivo gusto, Lui non teme confronti, e nel suo fluido parlare si percepisce l'orgoglio per la padronanza di un mestiere antico!
Lucia Durante 07/03/2015 22:54
E' difficile sì lavorare la pelle e non si può sbagliare perchè il buco fatto dall'ago non si cancella. Come sempre interessanti e appassionati i tuoi girovagareClaudio Micheli 07/03/2015 16:07
Interessante immagine.Ciao
Luciano Caldera 07/03/2015 10:35
Interessanti come sempre le tue immagini e i tuoi racconti sulle abilità artigiane !claudine capello 07/03/2015 8:43
si il problema attualmente è che non si sa dove e come sono fatte le pelle e ti avvelenano .... complimenti una bella foto che racconta ! clTeresaM 07/03/2015 7:47
Travail du cuir, une vision essentielle de cet artisanat.Excellent cadrage sur les mains, Giovanni.
Amitiés & bon weekend,
italo turci 07/03/2015 6:28
Buongiorno Giovannila tua intelligente e appassionata ricerca del bello è
d'avvero ricca di notizie che rendono omaggio alle
capacita manuali dell'uomo e che purtroppo andando
avanti di questo passo vanno perdute
un caro saluto
italo
Vitória Castelo Santos 07/03/2015 0:11
Splendido scatto con storia e che fa pensare.ciaoooooooooooo