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"We are all made of stars" di Diego Barbieri

"We are all made of stars" di Diego Barbieri

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"We are all made of stars" di Diego Barbieri

Torino, Palazzo Madama.
Trompe l'œil sul monumento all'Alfiere dell'esercito Sardo

Dati di scatto: Dati di scatto: Nikon D300 Sigma 14mm f/2.8 200Iso f/22 4 sec.
Cavalletto, scatto in raw
Post: Capture NX2, Gimp


di Diego Barbieri

Commentaire 14

  • adele valentino 18/04/2010 15:09

    Io non sono un'esperta in fotografia...ma questa mi piace, vorrei averla fatta io!
    Ciao, Adele
  • Diego Barbieri 18/11/2009 9:46

    In effetti, continuando la discussione, la sensazione di rifiuto è stata la prima che ho avuto, poi ho cercato di sfruttare la situazione, cercando di 'spettacolarizzarla', soprattutto in post.
    Ho cercato di ottenere un 'televisore monolitico'. A Orwell, non ci avevo pensato, ma il legame ci sta tutto. Ricordate il Monolito di '2001 Odissea nello Spazio'? L'origine dell'umanità...
    In questo ho cercato di sottolineare il protagonismo del modello e, forse, un po di tutti noi.
  • Massimo Fiore 18/11/2009 7:56

    Ringrazio Diego per aver dato a tutti Noi la possibilità di concettualizzare sulla sua immagine: il pensiero libero è ancora un valore senza prezzo, almeno per adesso.
    E lo ringrazio, a titolo personale, perchè mi ha trasmesso un messaggio esatto, nelle sue intenzioni.
    Ringrazio anche Laura, che ha ripreso un mio passaggio, tuttavia "moncandolo" della parte più importante: "(...) ma di indubbio impatto emotivo".
    Diversamente le mie osservazioni potrebbero apparire riduttive e contestualizzate al solo aspetto tecnico, che ho ritenuto, expressis verbis, di rilievo subordinato.
    Saluti
    Massimo Fiore
  • laura fogazza 17/11/2009 17:04

    Grazie Diego della prima e seconda spiegazione.....sono pienamente d'accordo con te nell'eliminazione delle scritte....ed in effetti la sensazione di televisione/totem (di orwelliana memoria se vuoi...) è data proprio dalla clonazione che hai fatto....sulla sensazione di "rifuto e ripulsa" poi.....era nella tua intenzione, vedo, e quindi, per me, ci sei riuscito benissimo!!!
    Massimo Fiore dice "una foto di non alto pregio tecnico-compositivo", ma, aggiungo io,......con un messaggio che riesce a passare molto bene.......complimenti!!
    ciao, laura
  • Diego Barbieri 17/11/2009 16:49

    Grazie a tutti per il passaggio.
    Dico subito che in questa foto tutti gli aspetti sono stati curati e voluti così come compaiono, perlomeno quelli che potevo controllare.
    Le mie sensazioni sono state quelle riportate da Massimo. Dalla foto originale ho eliminato le scritte, inannzitutto perchè non mi piace fare pubblicità, e poi perchè il cartellone è diventato una sorta di grande televisore e l'immagine ha preso il sopravvento sulle parole... tranne una. Oltretutto mi ha colpito il contrasto di una immagine moderna e attuale, nella cornice di Piazza Castello.
    Rispondendo a Francesco Torrisi, questo è stato il mio tentativo di 'non' descrivere un luogo, più o meno riuscito, togliendo tutte le scritte del cartellone.
    Le linee orizzontali non sono state corrette volutamente, mantenendo la distorsione dell'ottica, per conservare la sensazione di imponenza che deriva anche dalle linee cadenti.
    Per Francesco Marino, come ha osservato Massimo, il cartellone non è posizionato esattamente davanti Palazzo Madama, si nota osservando la pavimentazione. A braccia era dura spostarlo :-)

    Ciao a tutti

  • Tommaso Vicomandi 12/11/2009 19:46

    @autore ..... e perchè hai clonato via la scritta. ? credo fosse quello il punto.
  • Maricla Martiradonna 12/11/2009 16:31

    INTERVENTO DELL'AUTORE:
    "Questa è la foto originale, credo che in parte possa spiegare cosa ha colpito la mia immaginazione. Grazie a tutti".

    Originale
    Originale
    Maricla Martiradonna
  • Carlo Pollaci 12/11/2009 14:57

    Una foto che ha un suo valore solo se vista come esercizio stilistico/didattico.
    Inquadratura convenzionale, sempre efficace e buon trattamento in post.
    Nell'insieme è una buona foto, ma non comunica altro che la mera descrizione del luogo..
  • Carlo Atzori 12/11/2009 12:05

    Non mi piace molto il viraggio, trovo il risultato ottenuto sul palazzo molto discutibile e sicuramente frutto di una scelta che voleva mettere in evidenza il poster, ma anche sui bianchi del poster ci sono dei grossi problemi....non trovo il filo della matassa, non mi arriva il messaggio originario, quesllo che ha spinto il fotogravo a fare questa foto.
    Salvo solo il lavoro di prospettva e di scelta equilibrata delle linee archietettoniche,,,,il resto rimane solo uno scatto abbastanza comune, nulla di nuovo.
  • laura fogazza 12/11/2009 9:32

    ....trovo quest'immagine francamente inquietante.....sia per la quasi centralità di questa specie di totem pubblicitario che quasi fa pensare ad un enorme televisore di ascendenza orwelliana, sia per l'austerità del palazzo che fa da sfondo e quinta in secondo piano, sia per i colori freddi e contrastanti di tutta l'immagine (immagine pubblicitaria compresa....).
    A parte questo senso d'inquietitudine....l'altra sensazione è di "ripulsa"....di rifiuto....a pelle.....non mi piace.....ma potrebbe anche essere proprio questa la sensazione che l'autore voleva provocare nello spettatore.....
    Il titolo poi......potrebbe essere interpretato/frainteso anche in maniera ironica......a parte che nella nostra traduzione italiana questo "fatti" lo si potrebbe torcere anche in "strafatti".....quasi ad indicare una condizione da "drogati" di stelle......che altro non sono che immensi simulacri inquietanti (vedi totem pubblicitario)....falsamente illuminati....in una notte oscura....
    Se questo l'autore/l'autrice voleva comunicarci.....ha scelto un percorso visivo freddo e metallico.....
    laura
  • Francesco Marino 11/11/2009 15:23

    Scatto dal messaggio un po' debole
    un esercizio tecnico di fattura che strappa la sufficienza (vedi anche i bianchi sfondati sul primo piano)
    la resa prospettica,a mio parere l'aspetto dominante in questo tipo di immagini,poteva e doveva essere meglio gestita,con un posizionamento piu' centrato del soggetto in primo piano rispetto allo sfondo,e una raddrizzata a quelle linee orizzontali del palazzo,davvero troppo pendenti a sinistra.
    Quindi,tecnicamente sufficiente
    quello che non mi arriva,almeno nell'immediato,e' il messaggio:"Siamo tutti fatti di stelle",mi sembra in questo caso poco correlabile allo scatto.
  • Francesco Torrisi 11/11/2009 9:05

    Uno scatto che racconta un luogo ed una architettura.
    Scatto discretamente curato per il punto di ripresa e posizionamento della camera, quindi buone le linee verticali ed un filo meno le orizzontali (superiori).
    Personalmente non mi fa impazzire pur riscontrandone un buona fattura finalizzata alla rappresentazione architettonica.
  • Massimo Fiore 11/11/2009 7:47

    L'Autore è stato molto attento alla centalità del trompe l'oeil, purtroppo di collocazione non simmetrica, immagino, a Palazzo Madama.
    Le luci sono bilanciate più sull'edificio storico, per garantirne miglior lettura ed, infatti, quelle del primo piano sono ampiamente sovraesposte.
    La estesa gamma di EV ha necessariamente provocato zone chiuse, che avrebbero potuto essere corrette in camera chiara; ma scelta dell'Autore ha predileto una diversa chiave di lettura, che rispetto.
    Detto ciò, tento di percepire il messaggio di questo "luci della ribalta", posto che v'è un riferimento alle stelle, sia nel titolo, ma, soprattutto, nella rappresentazione iconografica propostaci.
    L'uso del diaframma molto chiuso, intenzionalmente, ha prodotto quel corollario di "stelline" che ruotano attorno alla reclame, "stella" centrale.
    E' tutto un firmamento?
    L'Antico, il Moderno?
    Siamo tutti ossessionati dalle "stelline"?
    Dai palcoscenici?
    Dalla notorietà?
    E' quanto percepisco da una foto, a mio aviso, di non alto pregio tecnico-compositivo, ma di indubbio impatto emotivo.
    Ed è ciò che conta, in prima battuta.
    Saluti