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la finestra sugli schiavi

la finestra sugli schiavi

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la finestra sugli schiavi

dopo avventurosi aneddoti forse immaginari e qualche colorito anatema antiamericano,
il vecchio muezzin rientra nella dimora affacciata su piazza dei gelsi, dove migliaia e migliaia di schiavi del centro africa vennero venduti.

"L'Oasi di Ghadamesh.
Importante crocevia carovaniero la cui medina è protetta dall'Unesco, Ghadamesh è posta al confine con Algeria e Tunisia (a 640 km da Tripoli. La strada più breve per raggiungerla è la direttrice Zwara-Nalout-Derij-Ghadamesh)
Solamente 12 km la separano da Fort Saint,all'estremo sud della Tunisia. 20 km ad ovest dell'abitato le grandi dune dell'Erg Orientale Algerino dominano l'orizzonte.Ad est l'infinita pianura dell'Hammada El Homra e gli ultimi rilievi del Jebel Nafoussa.
Città commerciale,essa rappresentava il punto di passaggio delle grandi carovane che dal Niger, dal Sudan e dal Ciad risalivano a nord,attraverso Tummo,Murzuq e Ghat,ed attraverso l’erg Awbari raggiungevano Ghadamesh,per poi proseguire verso Tunisi o Algeri.
Insieme a Timbouctou,Tamanrasset,Murzuq,Tindouf e Sigilmassa essa era uno dei più importanti centri commerciali del commercio transSahariano.
Fondata circa 4500 anni or sono da una comunità di nomadi Nemrod fu conquistata dagli arabi ma presto divenne dominio Berbero.Essa tenne testa ai Kaid Tunisini,all'impero Ottomano ed alla Legione Straniera Francese,che pur tenendo il forte a soli 12 km di qui non riuscì a piegarla.
Durante la guerra coloniale Italiana esse resistette del 1913 al 1924 prima di capitolare.
Dopo la disfatta Italiana essa fu amministrata dai Francesi,fino all'avvento di Gheddafi
Ghadamesh era cinta da mura(in parte ancora racchiudono l'antica cittadella),ed al suo interno ogni quartiere era a sua volta separato dal resto della città da una propria cinta muraria.
Ogni clan viveva in un distinto quartiere,e se le guerre con i nemici esterni erano sanguinose, non da meno lo erano le faide tra clan interni.
La città era dominata da due clan maggiori:Beni Wazit e Beni Ulid.I primi erano una famiglia di origine Araba, i secondi vantavano una discendenza più antica in quanto di origine Berbera.
A loro volta i due gruppi erano suddivisi in 7 clan:I Beni Wazit erano divisi in Jeresan e Bilel, i Beni Ulid si dividevano in Tingzin,Teferfera,Tusku,Beni Darar,Beni Mazhig.
Quindi ognuno di questi clan occupava un quartiere,per cui vi erano in Ghadamesh 7 sotto-città.
Ogni quartiere aveva il proprio mercato,piazza,moschea etc.
Poiché entrambe le grandi famiglie erano costituite da mercanti la maggior parte degli uomini era sempre assente,impegnata nelle traversate da un'oasi ad un'altra per la tratta degli schiavi, sicuramente la maggior fonte di lucro della città.
* Uno dei punti di maggior interesse della città vecchia è la piazza dei Gelsi,il Piccolo ed il Grande, sotto i quali venivano venduti gli schiavi.Poi la moschea Al Atiq,datata 600 d.c.
Oppure le due porte d'accesso esterne,quella di Ain al Fras(quartiere Tusku) o di Jeresan,dell'omonimo quartiere.Accanto alla prima si trova il pozzo di Ain al Fras,in rovina,dal quale si dipartono i canali d'irrigazione maggiori di tutto il vecchio palmeto.
Benchè la cittadella sia ormai disabitata,l'antico palmeto è ancora ben curato,e le palme da dattero producono ancora i migliori frutti dell'intera Libia.Nell'oasi ben 10 sorgenti rendono fertile il suolo, ed una rete capillare di canali assicura l'irrigazione a circa 100 ettari di terreno coltivato.
Le case di ogni vicolo sono imbiancate a mano con calce calcarea,e le porte sono dipinte.
Quelle a colori sgargianti sono di famiglie che almeno una volta sono state in pellegrinaggio alla Mecca.Terrazze e minareti punteggiano i tetti delle abitazioni,e nei vicoli coperti,per sconfiggere la calura del deserto,le volte di legno di palma intonacato a calce ogni 10 metri si aprono verso il cielo con camini atti ad illuminare e ventilare i camminamenti.
Nella Piazza del Mercato c'era un sistema di chiuse centralizzato,governato da un Responsabile delle Acque,uno dei personaggi puù importanti della città,che aveva il compito di assicurare un'equa distribuzione dell'acqua.Infatti,il canale maggiore,proveniente dalla fonte di Ain al Fras,passa proprio in questa piazza.La piccola grotta fresca ed umida in cui quest'uomo svolgeva le sue mansioni(con un semplice secchio usato come unità di misura!),ancora si apre lungo un lato della piazza.
Accanto a Ghadamesh,circa 10 km a nord ovest,le sabbie dell'Erg Orientale Algerino svettano. in gigantesche dune piramidali che sfumano su un grande pianoro litico.Nelle vicinanze un vecchio forte in rovina,pare di origine Romana.Dai bastioni si gode di un panorama bellissimo sia sul versante Algerino che su quello Tunisino dell'Erg."


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