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L'ora bastarda

Tratto dalla raccolta di narrativa
Racconti di gente normale

Titolo: L’ora bastarda

L’ora bastarda si intrufola insieme al sibilo della sveglia sotto la coperta dai disegni etnici di cotone multicolore che ho comprato l’altro giorno al centro commerciale vicino casa. Aspetto raggomitolato nel letto che il sonno vada via e accendo la radio. Sono senza peso come un palloncino che sfugge alla corda del suo proprietario come una nota fuori dal pentagramma, prigioniera nella sua gabbia a cinque sbarre, come me senza lei che bussa al mio portone con nocche livide a forma di no. La donna con cui ho trascorso la metà dei miei anni mi ha lasciato per stare con un altro. Urlo il suo nome e il trip sale dentro i miei denti cariati, la colpa è la mia e della scimmia maleodorante e vigliacca che mi aggredisce alle spalle e da cui non sono mai riuscito a difendermi, in pratica sono un alcolista. Il Narcan mi riporta sulla terra espropriando il mio passato che ho venduto per una bottiglia al mercato del vizio. Ora sono d'oro mentre le palpebre si chiudono e una macchina bianca mi porta in un posto bianco. Il nero non c'e' più e non riesco a capire se sia merito della vita o colpa della morte.

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