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Quando c'erano le vecchie botteghe di mercerie ( da Mani che sanno)

Quando c'erano le vecchie botteghe di mercerie ( da Mani che sanno)

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Quando c'erano le vecchie botteghe di mercerie ( da Mani che sanno)

Sempre di meno, ma ci sono ancora quei vecchi negozi di mercerie, l'ultimo l'ho scovato pochi giorni fa mentre passeggiavo nel centro storico di Fano, è stata la mia curiosità che mi ha spinto a guardare oltre quell'anonima vetrina, una modesta esposizione senza tanti fronzoli ed addobbi come siamo abituati oggi.

Varcare quella soglia è stato per me come passare in un'altra dimensione, quasi tornare bambino, alle pareti una fila di scaffali ricolmi di scatole di varie forme e colori, tutto appariva ormai datato, ma sempre attuale per accontentare l'affezionata clientela che ancora oggi (seppur sempre meno), continua a cucire, riparare o modificare i vestiti in casa.

Questi negozi hanno il loro fascino, un po' come visitare un museo, all'interno ci sono tre signore, le quali, gentilmente mi hanno permesso di fare qualche fotografia a tutti quegli scaffali tra scatole di bottoni ed ordinati cassetti con i rocchetti del filo per cucire, in una grande varietà di colori e sfumature.

Le arzille signore, ormai veterane del mestiere, hanno visto il cambio delle mode tante volte, quindi godono di una grande preparazione sapienza e competenza, con la sottigliezza di poter dare consigli su come procedere su un dato tipo di stoffa o accessorio, dato dal fatto che la bottega ha già cent'anni di vita, e in un secolo il modo si vestirsi si è modificato tante volte.

E' stata una vera emozione entrare in quella vecchia bottega, sommersa di scatoloni, pareti piene di bottoni, passamanerie, poi fibbie e scatole di abbigliamento intimo, frange, nappe, bordini e pizzi tutto in perfetto ordine, tant'è che le titolari del negozio, che lo conoscono per filo e per segno, sanno dove trovare quel particolare accessorio.

Per comprendere il grande valore che hanno queste botteghe, bisogna tornare indietro nel tempo, in quegli anni tra le due guerre, occorre ricordare che in quel periodo ogni vestito prima di venire dismesso, veniva quasi sempre rimodellato anche più volte, veniva stretto o allargato col cambiamento della taglia di chi lo doveva poi indossare.

Per cui le stoffe eccedenti non venivano mai tagliate, ma mantenute, così quei vestiti venivano riadattati e passati a fratelli o sorelle più giovani, e spesso per ridare un nuovo splendore al capo, questo veniva completamente disfatto e rivoltato.

La bottega di mercerie era un'attività che vendeva un po' di tutto: dall’ago ai fili per il cucito, dal dentifricio ai saponi ed ai profumi, non mancava neppure la brillantina, secondo la moda dell’epoca, le donne vi ricercavano poi qualche paio di calze, i guanti ed il velo che era obbligo indossare in chiesa.

Commentaire 6

  • furio dolfin 24/06/2015 0:36

    a padova ci sono ancore delle antiche mercerie ,è sempre un piacere fermarsi a guardare le variopinte vetrine ,, bella immagine ,ciao ,furio
  • Beppe Tonelli 23/06/2015 20:56

    Mi associo ai commenti già ricevuti...mi mamma non era sarta, ma una brava cucitrice, mi hai fatto rivivere una parte della mia gioventù, anche se mia madre i'ho persa quando avevo 22 anni.
    è una bella foto dei tempi passati. Un caro saluto Giovanni,Beppe.
  • Vitória Castelo Santos 23/06/2015 20:50

    Vecchi e adorabili tempi :-))))))
    ciaooooo
  • Alfredo Spagnoli 23/06/2015 20:33

    Carissimo Giovanni, anche mia Mamma, come la Mamma di luciano era Una srta, ora solo per diletto, e mi accompagnava spesso a far vista alla sua vecchia datrice di lavoro, la quale aveva pure un negozio di abbigliamento ed accessori, e ricordo quei cassettini pieni colmi di "sigarette" di filo, così vengono chiamate dalle mie parti, ed ogno volta il solito rituale con vari quadretti di stoffa per controllare il colore.


    Non solo, pensa che quella ditta li, CCC impiegava qui a pochi Km da casa Mia oltre Cinquecento persone, oggi Chiusa!!!!

    Complimeti, ottimo lavoro!!!!


    Ciao, Alfredo
  • claudine capello 23/06/2015 17:17

    io a casa con tre generazioni di donne che avevano lavorata nell alta moda a parigi ..... c erano centinaia di questi fili tutti sistemati bene e poi i bottoni..... allora sarà per reazione io non so neanche cucire un bottone !!! invece parlami di ricami e arazzi li sono forte.... con decine di colori di lana o di fili di seta... complimenti una bella evocazione ma sai adesso si compra a poco e si butta .....chi rammenda piu i calzini!!!!! ciaooooooooo bravo bella tavolozza di colori
  • Luciano Caldera 23/06/2015 14:54

    Caro Giovanni, con questa foto mi ha fatto rivivere gli anni della mia adolescenza, mia madre era una sarta di un certo successo a Venezia e spesso mi mandava nei negozi di merceria a comprarle qualcosa ; il più famoso di questi negozi ("Il Bucintoro") si trovava proprio nelle Mercerie, la strada allora elegante che collega S. Marco con Rialto. Come te ero affascinato dalle varietà di colori dei fili per cucito (in veneziano gli "spagnoletti") e dalle forme e colori dei bottoni. Tutto ciò è praticamente scomparso, ma i bei ricordi restano ...
    Grazie

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Dossier Mani che sanno...
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Exif

APN Canon EOS 400D DIGITAL
Objectif ---
Ouverture 8
Temps de pose 1/30
Focale 27.0 mm
ISO 800