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Tessitura Val Venosta (da Pazienza e Passione)

Tessitura Val Venosta (da Pazienza e Passione)

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Tessitura Val Venosta (da Pazienza e Passione)

La tessitura fa parte dei mestieri artigianali più antichi dell'umanità, i telai dunque: strumenti che portano il segno del lavoro e del tempo, attrezzi che i nostri avi hanno utilizzato nel corso di millenni per produrre tutto ciò che era necessario a soddisfare e migliorare le condizioni sociali delle proprie famiglie.

Spesso nelle nostre cantine e soffitte si nascondono preziosi tesori dimenticati, manufatti che col tempo hanno perso ogni valore di mercato, ma acquistato una grande importanza affettiva, quindi poter toccare con mano questi antichi utensili è un'emozione unica, come tornare indietro di almeno cent'anni, immaginando l'attività di una volta.

Durante una vacanza in Val Venosta nel 1995, mi capitò di entrare in un laboratorio tessile, dove sembrava che il tempo fosse fermo, un luogo buio e suggestivo, la luce naturale si irradiava da piccole vetrate, che riuscivano ad illuminare appena gli antichi telai di legno, dove solo le recenti modifiche in metallo attiravano l'attenzione con i riflessi in un'atmosfera di penombra.

Appoggiati su scaffali improvvisati si notavano tessuti artistici, che con i loro disegni donavano all'ambiente un effetto magico; sensazioni lontane anni luce dall'impostazione delle nostre fabbriche di pianura, mentre in tutto il locale si propagava il suono di quest’arte antica con battute ritmiche e vigorose.

Il telaio era impostato per la produzione della tela, per cui i fili di ordito erano divisi in due gruppi, quelli pari e quelli dispari; spostando le due serie, una in alto e l'altra in basso, si creava un varco per il passaggio della trama(filo orizzontale) posto nell' incavo di una navicella affusolata.

Alternando l'apertura delle serie dell'ordito, quella che era in alto si abbassava mentre l'altra si sollevava, così creando un nuovo passaggio al filo di trama che veniva respinto indietro, alla fine tutti i fili venivano compattati da un pettine che li accostava.

Sulla parte anteriore del telaio si avvolgeva il tessuto che man mano cresceva, mentre si udiva il sordo rumore della navetta nel suo continuo "navigare" tra i fili dell'ordito, quasi una musica ritmica che risuonava per tutto il laboratorio; erano certamente procedimenti complessi, di una tecnica arcaica, che comunque hanno permesso a generazioni la realizzazione di prodotti originali e pregiati.

Tuttavia fu un'esperienza particolare, quella di avere tra le mani quelle stoffe anche se ancora grezze dalle quali traspariva l'impegno e il sentimento di un lavoro certosino, provai la sensazione come di rivivere una scena, spesso vista in film ormai datati, con le giovinette che mentre tessevano, pensavano già al futuro marito ed ai figli che avrebbero usato quella biancheria; emozioni che al giorno d'oggi non riusciremmo più a catturare!

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